Andrea Kimi Antonelli vive la sua prima stagione in F1 come un viaggio sulle montagne russe, sospeso tra ambizioni, pressioni e una Mercedes spesso difficile da domare.

Intervistato da Blick, il pilota bolognese ripercorre mesi vissuti con il fiato corto, segnati da ostacoli inattesi: «Credevo che il bagaglio accumulato in Europa mi avrebbe aiutato, ma la realtà mi ha colto di sorpresa. Ogni weekend è diverso, le routine saltano e la fatica mentale prevale». Il percorso di Antonelli è quello di chi deve adattarsi in fretta, incassare delusioni e rialzarsi di continuo. Le difficoltà tecniche, soprattutto legate alle nuove sospensioni Mercedes, hanno amplificato insicurezze e nervosismi: «Ci sono stati momenti in cui non riuscivo proprio a trovare il ritmo in macchina, niente sembrava funzionare e commettevo errori che non appartenevano a me».


Nonostante le polemiche e qualche risultato opaco, il giovane pilota italiano ha già buttato giù una serie di record impressionanti: più giovane a guidare una gara F1 in testa, giro veloce e pole in ogni formato, con uno storico podio in Canada che lo ha proiettato direttamente tra i grandi del motorsport.

Sospensioni, pressioni e il ruolo della Mercedes

Il rapporto con la Mercedes è uno dei punti centrali del racconto. Antonelli spiega come, dopo Monza, la squadra abbia saputo ricostruire fiducia e identità, togliendo ruggini e paure dal presente. «Certe giornate erano una maratona tra media, sponsor, briefing tecnici e la necessità di essere sempre reattivo. La pressione cresceva, mi accorgevo di rabbia e tensione e, a volte, le problematiche meccaniche non raccontavano tutta la storia. Mi sentivo sempre sotto esame, esageravo e perdevo lucidità». Un passaggio cruciale arriva proprio al termine del GP di Monza: «Papà e Toto Wolff mi hanno preso da parte e sono stati duri. Avevano ragione, serviva una scossa per riazzerare la mente. Quei confronti sono stati fondamentali per tornare in pista con determinazione»

Da Monza parte la svolta: Antonelli cerca continuità

Monza viene ricordata da Antonelli come la svolta psicologica della sua stagione. Quello che sembrava un tunnel senza uscita ha lasciato spazio a nuovi stimoli e una ritrovata capacità di concentrazione: «Senza quei rimproveri e quelle parole, non sarei mai uscito dal mio pasticcio. Anche un lungo confronto con i tecnici mi ha aiutato a riscoprire la priorità delle cose importanti e la vera gestione delle energie». Da quel momento in poi, le prestazioni sono salite di colpo e Antonelli si è ripreso la scena, strappando anche risultati pesanti come il secondo posto in Brasile, la pole più giovane della storia e una rimonta punti da rookie che ha sorpreso anche il team Mercedes. Il rinnovo appena firmato per il 2026 è la testimonianza di una fiducia rinnovata, mentre la crescita mentale del pilota italiano promette di rendere ancora più avvincente la seconda parte del mondiale[web:3][web:6][web:7][web:9][web:4].

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Sezione: News / Data: Mer 19 novembre 2025 alle 10:19
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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