Negli ultimi anni la carriera dei piloti di Formula 1 si sta allungando sempre di più, come dimostrano i casi di Fernando Alonso e Lewis Hamilton, che continuano a correre ad alto livello oltre i 40 anni. Un esempio recente di questo trend arriva da George Russell, giovane talento della Mercedes, che ha parlato proprio di questo tema in un’intervista al podcast UNTAPPED.

Russell ha raccontato di aver avuto una conversazione illuminante con il campione di tennis Novak Djokovic sulle prestazioni umane e sulla gestione della forma fisica nel tempo: “Novak mi ha detto che da giovane pensava di poter saltare qualche allenamento senza conseguenze, ma non lo faceva, e ora è grato di quella costanza perché gli permette di competere ad altissimi livelli anche oltre i trent’anni”.

F1 MENO BRUTALE

L’inglese ha quindi sottolineato le differenze tra tennis e Formula 1 sul piano fisico: “La F1 non è così brutale per il corpo come il tennis, non ci sono impatti costanti sulle gambe, ma è comunque una sfida enorme.” Proprio Alonso, che ha superato i 40, rappresenta un grande esempio per Russell, che ha dichiarato: “Vederlo correre mi ispira a pensare di poter continuare anch’io oltre i 40 anni”.

Queste riflessioni mostrano come la carriera in F1 possa essere prolungata grazie a preparazione fisica, gestione attenta e motivazione. La longevità di piloti come Hamilton e Alonso apre nuovi scenari, con la nuova generazione che guarda a modelli di resistenza e continuità, cambiando il paradigma tradizionale di “età media” in Formula 1. George Russell si pone quindi l’obiettivo di essere protagonista della prossima era, con ambizioni a lungo termine e una mentalità fatta di sacrifici e costanza.

Sezione: News / Data: Mer 01 ottobre 2025 alle 18:01
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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