Il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, ha affrontato il tema sempre più discusso dell’ingresso dell’Africa nel calendario della Formula 1. Un continente rimasto finora escluso dal Mondiale, ma che da anni rappresenta una suggestione forte per Liberty Media e per gli appassionati che sognano un ritorno in quella parte del mondo. Ben Sulayem ha espresso la sua posizione con parole di apertura, pur accompagnate da una riflessione sulla sostenibilità economica di un eventuale Gran Premio. "Ritengo che l’Africa meriti la possibilità di ospitare una gara, ma serve capire se esistono le condizioni perché sia sostenibile sotto il profilo finanziario", ha sottolineato, mettendo così in evidenza quanto il fattore economico resti determinante per concretizzare un progetto del genere. L’ipotesi più accreditata resta quella di Kyalami, in Sudafrica, ma la discussione appare ancora lontana dalla definizione.

Ben Sulayem ha poi allargato lo sguardo al Vecchio Continente, ribadendo quanto sia fondamentale non trascurare i circuiti storici che hanno fatto la storia di questo sport. "Non dobbiamo scordarci dell’Europa: è qui che la Formula 1 è nata, dove si concentra gran parte dell’innovazione e dove i tifosi possono accedere facilmente alle gare", ha affermato il numero uno della FIA. Parole che suonano come un monito verso chi immagina un calendario sempre più globale ma rischia di sacrificare appuntamenti iconici come Monza, Silverstone o Spa. La sfida, secondo Ben Sulayem, è quindi bilanciare l’espansione in nuovi mercati con la salvaguardia delle radici europee della categoria, un equilibrio non semplice ma indispensabile per mantenere la Formula 1 legata alla propria identità storica.

L’apertura all’Africa si inserisce in una strategia più ampia che vede la Formula 1 proiettata verso scenari globali, con l’ingresso di nuove sedi come Las Vegas, Miami e Jeddah negli ultimi anni. Tuttavia, la sostenibilità finanziaria e logistica resta il nodo cruciale per qualsiasi candidatura. Ben Sulayem ha ricordato che l’allargamento del calendario non può basarsi soltanto sul fascino di nuovi mercati, ma deve garantire stabilità e benefici concreti per l’intero circus. La sensazione è che il progetto africano sia ancora in fase embrionale, ma la porta resta aperta: se le condizioni economiche e organizzative dovessero essere soddisfatte, il ritorno della Formula 1 in Africa potrebbe diventare realtà, offrendo alla categoria una vetrina inedita e di grande valore simbolico, senza però rinunciare al cuore pulsante rappresentato dall’Europa.

 
Sezione: News / Data: Mer 01 ottobre 2025 alle 15:50
Autore: F1N Redazione
vedi letture
Print