La stagione di Formula 1 è alle porte. Il primo assaggio, per quanto oscurato, si avrà domani a Montmelò con i primi test pre-stagionali in cui le sensazioni avute durante le presentazioni si tradurranno in qualcosa di più concreto. La Formula 1 non si è fermata: l'onda lunga di Abu Dhabi 2021 e del campionato  più bello di sempre le abbiamo sentite fino a ieri, hanno interferito con presentazioni, hanno monopolizzato presentazioni e solo la pista, nuove sfide e nuove narrative che si intrecciano possono placare le scorie di ciò che è successo lo scorso anno. Per questo noi ci proiettiamo al 2022 analizzando le ambizioni di dieci piloti alla volta. Oggi partiamo dagli sconfitti, dalla Mercedes, la McLaren e l'Alpine.  

Mercedes, Lewis Hamilton --> L'ora del riscatto

Una lunghissima pausa social per ricaricare le batterie e resettare tutto il malumore che la pazzia di quegli ultimi sei giri di Abu Dhabi gli ha portato addosso. Mancato l'appuntamento con la storia, la Formula 1 gliene propone un altro, forse l'ultimo. Come Michael Schumacher, il pilota inglese ha monopolizzato un'era caratterizzata da un regolamento, dimostrando che Mercedes è stata pressocchè imbattibile durante quel periodo. Ora la sfida non è solo prendersi l'ottavo titolo, riscattarsi agli occhi di tutti dopo la delusione 2021 e distanziare il Kaiser, frantumando anche l'ultimo baluardo dei record ottenuti con la Ferrari, ma è soprattutto che il suo talento va oltre l'era ibrida. Dimostrare che, a differenza di Schumi che si dovette inchinare nel 2006 alla giovane prorompenza di Alonso, può vincere anche sotto il segno di una nuova era. Il talento è innegabile, lo conosciamo tutti. Come tornerà in pista Lewis Hamilton è tutto da vedere.

Mercedes, George Russell --> Essere l'erede

Dopo tre anni di apprendistato e di dure lezioni, fatiche e delusioni spesso immeritate, è arrivato il momento che George Russell sperava da tempo. L'arrivo in Mercedes significa recuperare il tempo perso. Lui che è stato campione Formula 2 nel 2018, ha visto andare a podio e giocarsi le vittorie i coetanei che quasi sempre batteva, mentre lui arrancava come leader di una scuderia ai limiti del fatiscente, festeggiando però quei traguardi raggiunti come titoli mondiali insperati. Scopriremo molto di Russell in questa stagione: come agisce sotto pressione, come lavorerà con un campione e una presenza catalizzante come quella di Hamilton, le sue caratteristiche nelle lotte e nei giri secchi che valgono qualcosa. Capiremo se può essere davvero il volto e il leader del nuovo corso che prima o poi partirà in casa Mercedes. Dimostrarsi degno dei galloni d'erede che gli si sono stati appiccicati da tempo è la prima sfida dell'ex Williams.

McLaren, Lando Norris --> Può vincere il titolo? 

Facciamo caso che la McLaren gli abbia dato un bolide tra le mani e che lui debba solamente capirlo, ammaestrarlo e armonizzarsi fino a diventare tutt'uno con esso. Può davvero Lando Norris vincere il mondiale? Una crescita costante quella sua, accompagnata dalla crescita costante della scuderia che, da quando si sono trovati nel 2019, ha scalato passo dopo passo le gerarchie della Formula 1 fino ad esser l'unico team in grado di piazzare una doppietta nello scorso mondiale. Norris ha sfiorato di vincere lì, ha sfiorato di vincere in Russia, dove avrebbe meritato e ha peccato poi di impazienza. É stato il primo degli altri per ampi tratti della stagione, giocandosi addirittura il quarto posto con Sergio Perez. Poi, complice anche l'attenzione al 2022, è crollato fino al sesto a fine stagione, vedendosi sorpassato anche dall'ex compagno tanto amato Sainz. La domanda è: può vincere il titolo Lando Norris, mettendosi alle spalle Verstappen, Hamilton, Leclerc, Russell, Sainz, Alonso, Ricciardo e Gasly? Interessante, Watson.

McLaren, Daniel Ricciardo --> L'ultima chance

Il vero pazzo è quello che non smette mai di sognare e Daniel Riccardo è davvero pazzo. Il sogno del mondiale non l'ha mai abbandonato e non c'è stato un tifoso in tutto il mondo della Formula 1 che non ha goduto a Monza a vederlo vincere, fare lo shoey e riassaporare quel sorriso contagioso che l'ha resto a mani basse tra i piloti, che non hanno vinto, più amati di sempre. Dovrà ritrovare la continuità che aveva caratterizzato la stagione 2020, l'ultima con la Renault dove era andato a segno nelle ultime dodici gare dell'anno. La rivoluzione regolamentare non aiuta un pilota che ci mette parecchio ad abituarsi alle nuove vetture, come visto negli ultimi anni, ma se dovesse sentire sua la macchina 2022, se dovesse capire velocemente come portarla al limite, state certi che Ricciardo sarà un osso duro da sorpassare. Sempre con quel sogno mondiale da coccolare nel cuore, chissà se diventerà il Jenson Button del 2022.

Alpine, Fernando Alonso --> É tornato per questo

Ci ha tenuto a ribadirlo. Lui è tornato solamente per questa nuova era regolamentare. La rivoluzione aerodinamica che ha costretto tutte le scuderie a ripartire da zero apre uno spiraglio per quel terzo titolo rincorso con McLaren e Ferrari che ha sempre sfiorato ma mai centrato. Ritornare e riportare la scuderia francese ad alti livelli sarebbe l'ennesimo piccolo capolavoro creato dalle mani del 41enne da Oviedo. L'Alpine si è tenuta l'ultimo colpo tra le grandi presentando la macchina praticamente a ridosso da Barcellona, visionando prima i lavori di tutti per poi presentare la doppia livrea versione blu confetto. Se possiamo nutrire dubbi su tre dei quattro piloti sopra, su Alonso ne abbiamo zero. Se ha una macchina di alto livello, lui state certi che per il mondiale bisognerà passare per lui. Se non fosse così, possiamo già dare il benvenuto ad Oscar Piastri per il 2023. 

Alpine, Esteban Ocon --> Tornare tra i potenziali grandi

Nonostante la vittoria in Ungheria, nonostante la crescita nella seconda parte della stagione, Ocon è ancora lontano dal livello mostrato nel 2017, quando era una sentenza e andava ogni santa volta a punti. L'anno di pausa in Mercedes l'ha un po' frenato e la schizofrenia in Alpine, sia nel cambio di compagni che nelle prestazioni della macchina, ha tolto certezze al pilota francese. Non si può prescindere dal discorso della forza della macchina, ma in una Formula 1 che sta provando a rimettere al centro del pilota Ocon deve dimostrare di avere il talento e il potenziale dei suoi coetanei. É il più grande della nuova generazione di fenomeni e il suo nome si sta lentamente sbiadendo in questa lista. Il 2022 dovrà dare vigore alle sue ambizioni per diventare il nuovo volto dell'Alpine.

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Sezione: Editoriale / Data: Sab 22 gennaio 2022 alle 16:00
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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