Che Montecarlo, ragazzi! C’era mancata l’iconica pista del Principato con i suoi guardrail, fatali mai come stavolta, la pista stretta e tutto il fascino, il glamour e la storia che si porta dietro. Sorriso a mezza bocca per la Ferrari che si prende la pole con Leclerc e il podio con Sainz, ma poteva essere molto di più se la monoposto del padrone di casa non si fosse incrinata nei giri di formazione. Max Verstappen ha risposto alla prima spallata del mondiale di Hamilton e ha risposto strappandogli la vetta in un weekend nero, proprio come la loro monoposto, per la Mercedes. Per la prima volta nell’era power unit la Red Bull è in testa alle due classifiche mondiali, ma non nel nostro power ranking che non rispecchierà quelle che sono le due classifiche mondiali, ma è una sorta di valore assoluto delle dieci scuderie e degli attuali rapporti di forza.

1. Mercedes (-): Ma come? Monaco è stato il peggior weekend dell’anno della Mercedes e voi la mettete ancora prima? Si, perchè Montecarlo è sempre stata una pista indigesta per Re Lewis (forse perchè è un principato) e da sempre è stata una pista Red Bull. Quindi la risposta degli anglo-austriaci era scontata. Un po’ meno il sorpasso in entrambe le classifiche, ma li ci si è messa di mezzo la sfiga con quel sfortunato pit stop di Bottas (quando ci sono gli errori da parte di Mercedes sempre ai danni del finlandese). Weekend da cancellare immediatamente, da ricordare solo l’amaro di questo pomeriggio che andrà usato in una lotta all’ultimo sangue da seguire non solo in pista, ma anche fuori con l’affaire Ali Flessibili.

2. Red Bull (-): Max Verstappen vince, si prende la scena al Principato e la testa del mondiale. Se il Re è Lewis, con questa vittoria l’olandese è principe e aspirante al trono. Una macchina perfetta per girare nelle strette chicane e nelle curve a bassa velocità di Monaco, un pilota in grado di avere nei piedi sia un tempo da pole (non arrivata per sfortunati eventi, per tutti) che un passo gara micidiale. Ma le buone notizie in casa Red Bull arrivano dallo scudiero messicano, Sergio Sancho Perez. Grazie al suo quarto posto, la Red Bull è in vetta anche alla costruttori. Sembra aver trovato il feeling giusto. Pecca ancora in qualifica però (solo nono). Occhio, però, alla questione Ali Flessbili.

3. Ferrari (+1): L’elettrocardiogramma di un tifoso Ferrari a Montecarlo assomigliava sinistramente alla pista di Portimao: un sali e scendi continuo che ci ha travolti per tutto il weekend. Un giovedì promettente che ci ha dato speranza, un venerdì di attesa e un sabato di conferma e di urla di gioia per la pole ma anche da mani nei capelli per il botto galeotto. Botto che ha rinnovato la maledizione monegasca di Charles Leclerc, stavolta neanche ha iniziato la gara, e ha tolto a noi, alla Ferrari e al giovane Predestinato una vittoria quasi scontata, visto il passo gara tenuto da uno straordinario Carlos Sainz che, dopo la disperazione di sabato, ce l’ha messa tutta per regalarci un sorriso. Una SF21 che vola sulle ali di un carico aerodinamico potente. Una SF21 che non potrà regalarci weekend del genere a detta di Sainz (forse Singapore che per fisionomia è simile a Monaco), ma una SF21 che ci fa sorridere e battere il cuore in un weekend in cui abbiamo riscoperto quanto è bello tifare e avere l’ansia per la Ferrari.

4. McLaren (-1): La tonalità Gulf, stavolta, è stato sinonimo di quarta forza per gli inglesi che però hanno la straordinaria capacità di andare a podio anche in un weekend in cui non sembravano così competitivi. Merito di un genio chiamato Lando Norris che sta disputando un mondiale 2021 fenomenale e ora, a pieno merito, entra nel lotto dei talenti da titolo del futuro. Non solo più veloce del Re delle pole Hamilton in qualifica, ma così veloce in gara da doppiare il suo compagno Daniel Ricciardo, desaparecido nella sua Montecarlo. L’inglesino sarà anche terzo in classifica piloti, ma urge ritrovare l’ex Renault mai in difficoltà come stavolta. Sarà una lotta intensa con Ferrari, forse sono favoriti, ma serve un Ricciardo in più da usare.

5. Alpha Tauri (-): Un team monocefalo perchè Tsunoda si è avviluppato, dopo un inizio brillante, nelle ovvie difficoltà da rookie, ma Pierre Gasly è un gran gran gran pilota. Non solo uno capace di vincere un GP con una macchina minore, ma uno capace di avere la resistenza mentale per serpeggiare a Monaco con dietro un Lewis Hamilton nervoso per un posto in griglia che non gli spetta. Quindi si, nelle fluttuazioni bipolari di Alpine e Aston Martin, loro si confermano i più costanti e versatili anche solo con un pilota (ma di nuovo, che pilota!).

6. Aston Martin (+1): Stavolta l’Aston Martin l’ha imbroccata bene, Sebastian Vettel si sta ambientando e Lance Stroll è stato fantastico, e aiutato da Ocon, nella gestione. Seconda Q3 per l’ex Ferrari e gara pazzesca in cui nel momento decisivo ha piazzato due giri da qualifica per potersi mettere davanti a Pierre Gasly e a Lewis Hamilton che stavano litigando in pista. Una gara da vero maestro della pista per il tedesco, un bel segnale alla squadra perchè in una gara (prima a punti per lui) ha fatto più punti di quattro piazzamenti in Top Ten Stroll, da applausi comunque anche lui.

7. Alpine (-1): Come tutte le scuderie con un nuovo pilota (tranne la Ferrari), quello da più tempo sta asfaltando l’altro. In un weekend in cui la scuderia francese non era presente e in cui si confermano i problemi nei circuiti ad alto carico aerodinamico (e ricordiamo che comunque Renault ha la power unit più debole del lotto) visti anche in Spagna. Da qui partono le riflessioni: sue due piste del genere Ocon si prende comunque due noni posti, mentre Alonso annaspa come fatto nella precedente avventura in McLaren. Troppo presto per dargli del bollito (pochi test e ancora ad inizio della prima stagione di un contratto biennale), ma è inizia a vedersi un trend preoccupante.

8. Alfa Romeo (-): Finalmente Antonio! Un ottimo decimo posto che premia il grande feeling che abbiamo visto in pista da parte del pilota italiano in questo inizio del mondiale. Finalmente il primo punto, potevano essere di più perchè c’era il passo per finire alle spalle di Hamilton e l’italiano ha speso più di venti giri a marcire dietro un Ocon nettamente più lento. Undicesimo Raikkonen, sempre molto positivo. Grande risultato per Alfa.

9. Williams (-): Nei 750 GP della Williams il solo highlights del team inglese è l’incidente di Nicolas Latifi che fa da antipasto al botto nello stesso punto al ben più decisivo per le sorti del mondiale incidente di Charles Leclerc. Nonostante tutto Russell gli è sempre davanti però.

10. Haas (-): Tre giri di doppiaggio per entrambi i piloti. Ahi, ahi. Da mettere a verbale che Nikita Mazepin non ha toccato i guardrail del Principato, invece molto amici e frequentati da Mick Schumacher. Alla fine è giusto che il russo abbia chiuso davanti a Mick per la prima volta in stagione. Da mettere sempre a verbale, però, il sorpasso al tornatino del tedesco ai danni del compagno di squadra.

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Sezione: Editoriale / Data: Lun 24 maggio 2021 alle 10:01
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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