La tripletta di gare tra Austria e Francia incorona Max Verstappen come nuovo favorito di questo titolo mondiale. Ventisette punti guadagnati in tre gare con le ultime due dominate in modo Hamiltoniano e una sensazione che la Mercedes, oltre a non essere perfetta, sia a corto di soluzioni da usare per contrastare la Red Bull. Un’Austria II che ha coinciso con un ritorno sulla grande scena di McLaren, capace con Lando Norris di impensierire i top team, e di una Ferrari ancora interlocutoria. Un solo spostamento nel nostro power ranking che non rispecchierà quelle che sono le due classifiche mondiali, ma è una sorta di valore assoluto delle dieci scuderie e degli attuali rapporti di forza.

1. Red Bull (-): Domina, fa le pole, si prende 25 punti e sorride. Alzi la mano chi non vorrebbe essere Max Verstappen in questo momento? L’uomo che potrebbe mettere fine al dominio Mercedes e Lewis Hamilton in Formula 1. Un liberatore o forse un nuovo despota. È un mondiale ancora lunga, la Mercedes punta tantissimo ancora su Silverstone, dove porterà aggiornamenti, e sicuramente l’olandese ha un solo anno per centrare l’obiettivo, visti i nuovi regolamenti del 2022. Ma sembra che gli anglo-austriaci abbiano capito come far funzionare la macchina al meglio perché anche Sergio Perez sta diventando solido. Se si fosse tenuto lontano dalle lotte cruente e ghiaiose, il podio sarebbe stato suo.

2. Mercedes (-): C’è una grande certezza sullo stile di Lewis Hamilton: è capace di vittorie folgoranti quando tutti i pezzi dell’ingranaggio di cui fa parte funzionano, ma i botti, quando le cose non vanno, si sentono forte. A Montecarlo si è sentito, ad Austria II anche. Faticato da morire dietro Norris, così tanto che poi l’inglesino ha smaccato l’onore del Re rubandogli il podio. Sta entrando anche la componente psicologica nella lotta: Hamilton non riesce a correre liscio, tranquillo con il suo ritmo martellante, anzi i problemi iniziano a moltiplicarsi. Anche perchè se dal muretto arriva l’ordine di lasciar andare Bottas significa che il weekend non è di quelli positivi.

3. McLaren (+1): Che McLaren abbiamo visto in Austria! Al momento la storica scuderia inglese è tutto quello che non è la Ferrari: solida, equilibrata al punto giusto tra sabato e domenica con un pilota al massimo della forma, capace die essere lucido o spregiudicato in base ai momenti della gara. C’è una cosa che, invece, la McLaren invidia alla Ferrari ed è Carlos Sainz. Avrebbe voluto la sua permanenza, però Daniel Ricciardo è stato autore della migliore prova stagionale, frustrando ogni tentativo di Charles Leclerc. Ma basta un Lando Norris così, capace di stare a 46 millesimi da Verstappen in qualifica, di sfruttare la power unit Mercedes meglio della Mercedes stessa, di battere Hamilton e stare sul podio, per essere in alto.

4. Ferrari (-1): Mamma mia che fatica, invece, Ferrari. Perchè okay le tre gare consecutive, okay usare l’Austria per cercare la prestazione in gara al costo di sacrificare la qualifica, okay i sei millesimi tra Sainz e Russell, ma la soluzione o almeno un ottimizzazione del setup sembra essere lontana. Leclerc è sfortunato: ingaggia lotte sanguinose con Perez e la seconda volta chiaramente ha forzato la mano al messicano, cercando o di passare o di dargli una pesante penalità. Non sono arrivate entrambe le cose e alla fine ha rovinato la gara. Meglio Sainz in qualifica, ma anche in gara dove ha gestito per 50 giri le gomme bianche per poi andare all’assalto di Ricciardo, sorpassandolo, in gara. Domanda: c’è ancora chi preferirebbe l’australiano a Sainz in Ferrari? Noi no.

5. Alpha Tauri (-): Però c’è da dire che la Ferrari è finita a Pierre Gasly che ha centrato la Q3 con le gomme rosse ma che ha pagato troppo il primo stint con le rosse. Alla fine arrivano i punti come ogni altra gara, Gasly rafforza la sua posizione di miglior pilota fuori dalle migliori quattro scuderie e forse meritevole di un progetto tecnico interamente per sè. E Tsunoda sta arrivando: 12° posto che non porterà punti, ma porta morale e convinzione per il giapponese che centra la terza Q3 dell’anno. Incredibile solidità.

6. Aston Martin (-): Era nel destino di questo gran premio d’Austria che Sebastian Vettel dovesse fare il botto: la manovra al limite dell’incoscienza, non sua ma del muretto, nell’ultima curva su Fernando Alonso, il quasi deja-vù in curva 3 con Charles Leclerc e poi viene centrato in pieno da Kimi Raikkonen nel finale. Insomma, una gara sfortunata. Sfortunata anche per Lance Stroll che non si prende un singolo riflettore, tolta la Q3 strappata alle Ferrari con la gomma rossa. Passi indietro da parte del celebre marchio di 007.

7. Alpine (-): Si sarà anche preso un solo punto, ma Fernando Alonso è tornato. Con grinta, con voglia, con una maggiore comprensione della macchina il due volte campione del mondo ha scavato un solco in un momento cruciale della stagione, con tre gare consecutive, nei confronti del rinnovato ma desolante compagno di squadra Esteban Ocon. Chissà se Nando poteva ambire a qualcosa in più, visto che aveva nel piede il giro da Q3 rovinato da Vettel. Ocon, invece, stavolta è stato fortunato con un incidente alla Pierre Gasly di settimana scorsa.

8. Alfa Romeo (-): Il minimo comune denominatore dei due incidenti è Antonio Giovinazzi. Non per concorsi di colpa, ma si sa che nei contatti in partenza può succedere di tutto e l’italiano continua a ritrovarsi in mezzo alle bagarre. Di nuovo strategia stavolta dopo un solo giro e nulla può poi in gara. Continua il trend iniziato la scorsa stagione e rafforzatosi in questo: Giovinazzi schianta Kimi in qualifica (7-2) ed è molto vicino in gara (5-4 a favore dell’ex Ferrari). Il quarto punto per Giovi arriva con una pazzia nel finale di Raikkonen.

9. Williams (-): Che peccato, George! Ancora una volta fuori dalla zona punti, dopo la nona Q2 di fila e un capolavoro senza senso con le gomme gialle che lo porta a battere le Ferrari, centrare la Q3 e partire dall’ottava posizione. Da rivedere le partenze (un’altra volta scivolato troppo facilmente), ma la Williams finalmente sta dando una macchina più guidabile ad un pilota formidabile che sta iniziando a scaldare i motori per la Mercedes.

10. Haas (-): 8-1 in qualifica con una Q2 insperata, 8-1 in gara. Tutto a favore di Mick Schumacher. L’unica cosa interessante in casa Haas.

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Sezione: Editoriale / Data: Mer 07 luglio 2021 alle 07:13
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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