Il Gran Premio d’Olanda ha lasciato in eredità non solo sorpassi ed episodi di pista, ma anche un acceso dibattito che ha invaso paddock e social. Il duello tra Charles Leclerc e George Russell, insieme al contatto tra lo stesso Leclerc e Kimi Antonelli, hanno rappresentato la scintilla di una discussione ben più ampia: quale Formula 1 desideriamo vedere? Da un lato l’aggressività di Leclerc, capace di andare oltre il limite e persino danneggiare leggemrente il fondo della Mercedes, episodio che ha alimentato le polemiche contro un’eventuale penalità che alla fine non è arrivata. Dall’altro l’azzardo di Antonelli, terminato con un errore ammesso pubblicamente e con scuse immediate, ma accompagnato da una pioggia di insulti per aver colpito Leclerc. Due episodi diversi, interpretati con pesi e misure differenti.

Il nodo centrale è proprio la percezione di questi momenti. Se Leclerc viene celebrato come l’eroe di una Ferrari che combatte con orgoglio, Antonelli è stato dipinto come inesperto e imprudente. Eppure, guardando ai fatti, entrambi hanno tentato manovre rischiose, entrambe al limite, con esiti differenti. Quella di Antonelli ha solo peccato di inesperienza, ma l'aggressività insita nei due è anche parte dell'anima della Formula 1 "nostalgia" che tanti ritengono sia scomparsa. Forse il problema non sta nei protagonisti, ma nella lente con cui il pubblico — soprattutto quello italiano — osserva la Formula 1. Una Ferrari che non vince da quasi vent’anni diventa simbolo da proteggere a ogni costo: anche un semplice sorpasso diventa un’impresa, mentre ogni contatto di un rivale viene letto come sacrilegio. Così si finisce per trasformare il dibattito in una guerra di tifoserie, fatta di offese e difese estreme, più che in un’analisi sportiva.

Va sottolineato come lo stesso Antonelli abbia mostrato maturità nel prendersi la responsabilità, chiedendo scusa subito in mixed zone e nel paddock, gesto che persino Toto Wolff ha definito corretto. Allo stesso modo, la Mercedes non ha mai spinto per una penalità nei confronti di Leclerc per il contatto con Russell, segno che i diretti interessati hanno saputo interpretare l’episodio con equilibrio. Ma il pubblico sembra chiedere altro: forse non duelli spettacolari, non battaglie al limite, non errori e riscatti. Forse la Formula 1 che si vuole è semplicemente una Formula 1 in cui la Ferrari torni a vincere. Perché tra emozioni, tensioni e controversie, è questa la verità ribadita ancora una volta a Zandvoort.

Sezione: News / Data: Lun 01 settembre 2025 alle 09:46 / Fonte: Mirko Borghesi - F1-News.eu
Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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