Nel fine settimana del Gran Premio di Las Vegas è emersa una polemica del tutto inaspettata, nata da un’intervista post gara in cui Franco Colapinto, pilota dell’Alpine, si è scagliato contro lo spettacolo dei fuochi d’artificio organizzati subito dopo la bandiera a scacchi. Colapinto si è lamentato per l’enorme disturbo provocato dai boati che hanno accompagnato i festeggiamenti, evidenziando come tali esplosioni abbiano irritato e spaventato gli animali, in particolare i cani, presenti nei dintorni.

Critiche senza filtri
Al cronista che ironicamente gli chiedeva se volesse parlare mentre i fuochi proseguivano, il pilota argentino ha risposto con tono secco, spiegando che non riusciva a sentire nulla per via del rumore e sottolineando il disagio degli animali attorno al circuito. «Non si può parlare con questo frastuono, ci sono degli animali che stanno soffrendo, è troppo tardi per sparare questi fuochi», ha affermato ribadendo che si trattava di uno spreco inutile di denaro, in un momento in cui la sua terra natale vive una situazione economica complessa. Il suo sfogo ha puntualizzato come l’evento, da lui percepito come uno spreco esagerato, fosse in contraddizione con certi valori e sensibilità.

Un messaggio fuori dal coro
Colapinto, noto anche per il suo impegno animalista e per criticare frequentemente gli eccessi del Circus, si è così fatto portavoce di un sentimento di disagio rispetto all’atmosfera festosa imposta dall’organizzazione, che nel caso specifico è gestita direttamente dalla Formula 1, a differenza di altre gare. «È come se a Las Vegas pensassero fosse Natale, ma non è così, non è questo il momento», ha spiegato mettendo l’accento sul contrasto tra l’apparato spettacolare e la realtà di chi vive accanto al tracciato. Difficile però aspettarsi modifiche sostanziali nel modo in cui la Formula 1 si presenta negli Stati Uniti, territorio chiave per la crescita del Circus.

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Sezione: News / Data: Lun 24 novembre 2025 alle 12:43
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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