Un attacco informatico ha colpito la FIA e, stando a quanto riportato da RaceFans, ha permesso a soggetti non autorizzati di accedere a documenti e informazioni personali legati a Max Verstappen. Nel mirino c’era un sito della Federazione che ospitava materiali sensibili: tra le voci circolate nel paddock compaiono passaporto, patente, credenziali e altri dati identificativi del quattro volte iridato.

Secondo la ricostruzione, gli aggressori avrebbero creato un account “legittimo” e sfruttato vulnerabilità della piattaforma per scalare i privilegi fino al livello di amministratore. Una tecnica che, se confermata, indicherebbe una catena di difese insufficiente nella gestione degli accessi e dei ruoli, area su cui gli esperti di sicurezza sottolineano da tempo la necessità di controlli più stringenti e di hardening continuo.

Dal canto suo la Federazione, interpellata dalla testata britannica, ha riconosciuto l’incidente e fatto sapere di aver avviato le procedure d’emergenza previste dai protocolli interni: contenimento, audit forense dei log, revoca degli accessi a rischio e notifica alle parti potenzialmente interessate. In sostanza, una corsa contro il tempo per stabilire con esattezza cosa sia stato consultato, per quanto e da chi, e per prevenire ulteriori esfiltrazioni.

Il caso solleva interrogativi pesanti sul livello di protezione dei dati custoditi dagli organismi che governano la Formula 1. I portali federali e le piattaforme collegate aggregano enormi quantità di PII (informazioni personali identificabili): documenti d’identità, licenze, referti, curriculum, talvolta anche recapiti e procedure amministrative. È materiale che, cadendo nelle mani sbagliate, può alimentare furti d’identità, tentativi di ricatto o acces­si non autorizzati ad altre infrastrutture attraverso il riuso di credenziali.

Nel frattempo l’entourage di Verstappen mantiene il massimo riserbo. Priorità assoluta resta capire l’estensione reale della violazione e se singoli file siano stati copiati o semplicemente consultati. Una differenza non da poco, anche in termini di obblighi di notifica e possibili ripercussioni legali nelle giurisdizioni coinvolte.

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Sezione: News / Data: Gio 23 ottobre 2025 alle 11:03
Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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Mirko Borghesi
Editore e Direttore di F1 News, Mirko Borghesi è giornalista dal 2008. Regolarmente iscritto all'Odg, ha lavorato nel mondo del calcio, della politica e dello sport. Attualmente è capo ufficio stampa della Proracing Motorsport Academy di Fisichella, Cioci e Liuzzi; direttore artistico di AsiPlay, la tv dell'ASI, e collabora con diverse testate
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