Il tema delle penalità e della loro coerenza torna al centro del dibattito nella f1. La GPDA, l’associazione che rappresenta i piloti, ha chiesto alla Federazione un incontro ufficiale in Qatar per rivedere le linee guida che regolano gli interventi degli steward. La scintilla è arrivata dal caso che ha coinvolto Oscar Piastri in Brasile, penalizzato di dieci secondi per il contatto con Kimi Antonelli in curva 1, episodio che ha poi innescato l’urto con Charles Leclerc. Una decisione che molti piloti hanno giudicato eccessiva, inserita in un quadro più ampio di sanzioni percepite come poco uniformi e talvolta scollegate dalla dinamica reale degli incidenti. Da qui la scelta della GPDA di chiedere un confronto diretto con la FIA, con l’obiettivo di trovare un equilibrio più chiaro tra severità, buon senso e spettacolo sportivo, in una stagione già segnata da decisioni controverse nella f1 oggi.

Il caso Piastri e la richiesta di criteri più chiari

Secondo quanto emerso nel paddock, la GPDA considera il provvedimento contro Piastri un esempio di come il quadro sanzionatorio sia diventato difficile da interpretare anche per chi corre. La partenza del Gran Premio del Brasile ha visto più vetture convergere verso il punto di corda della prima curva, con Antonelli che ha stretto l'interno nel contatto con la McLaren e rimbalzando successivamente contro la Ferrari di Leclerc coinvolta nella carambola successiva. Per i piloti, situazioni del genere rientrano nella fisiologia di una partenza serrata, dove il margine di reazione è ridotto e la responsabilità non è mai totalmente unidirezionale. La penalizzazione di dieci secondi ha riacceso il sentimento che alcune decisioni siano prese con un metro di giudizio troppo variabile, con episodi simili talvolta sanzionati in modo diverso.

La proposta di steward permanenti e il ruolo di Sainz

Tra i punti centrali che verranno discussi in Qatar c’è la proposta, già richiamata pubblicamente da Carlos Sainz, di introdurre un gruppo di steward permanenti. Oggi le giurie cambiano da un Gran Premio all’altro e questo, agli occhi dei piloti, contribuisce a produrre interpretazioni non sempre omogenee. L’idea è quella di avere una base fissa di commissari con grande esperienza specifica sulla ferrari f1, sulla Red Bull, sulla McLaren e su tutte le principali realtà della griglia, in grado di applicare un criterio coerente lungo l’intero arco del campionato. La GPDA ritiene che una struttura più stabile, affiancata da eventuali commissari locali, possa ridurre le zone grigie e limitare le percezione di disambiguità.

Sezione: News / Data: Gio 20 novembre 2025 alle 14:37
Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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Mirko Borghesi
Editore e Direttore di F1 News, Mirko Borghesi è giornalista dal 2008. Regolarmente iscritto all'Odg, ha lavorato nel mondo del calcio, della politica e dello sport. Attualmente è capo ufficio stampa della Proracing Motorsport Academy di Fisichella, Cioci e Liuzzi; direttore artistico di AsiPlay, la tv dell'ASI, e collabora con diverse testate
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