Il Gran Premio di Las Vegas si è trasformato in un fine settimana da dimenticare per l’Aston Martin, rimasta ancora una volta fuori dalla zona punti in un contesto già tesissimo per il possibile ribaltone ai vertici del team. Mentre Fernando Alonso ha chiuso appena fuori dalla top-10 – guadagnando una posizione solo per la squalifica delle McLaren – la gara di Lance Stroll è finita praticamente alla prima curva, complice un errore di Gabriel Bortoleto in frenata. Il brasiliano della Sauber, partito nelle retrovie e alla ricerca di una rimonta immediata, ha sbagliato completamente il punto di staccata in curva 1, centrando in pieno l’AMR25 del canadese e costringendolo al ritiro immediato, episodio che gli è costato 10 secondi di penalità trasformati poi in cinque posizioni di arretramento sulla griglia del Qatar e due punti sulla superlicenza.

Il ritorno al paddock tra strade chiuse e scorta militare

La parte più surreale del dopo-incidente, però, non si è vista in diretta televisiva ma l’ha raccontata lo stesso Stroll, spiegando perché Bortoleto non sia riuscito a incrociarlo subito per chiedergli scusa. Dopo il ritiro, il canadese è rimasto bloccato nella zona opposta del tracciato cittadino per gran parte della gara, mentre la città di Las Vegas rimaneva letteralmente sigillata attorno al circuito, con le strade chiuse per motivi di sicurezza e logistica. Stroll ha spiegato che per lunghi giri non c’è stato alcun modo di rientrare ai box a piedi o con i mezzi consueti, ed è servito un vero e proprio “convoglio” improvvisato per riportarlo alla hospitality dell’Aston Martin.

Solo dopo molti passaggi è comparsa una golf cart messa a disposizione dall’organizzazione, su cui il pilota è salito accompagnato da un gruppo di militari incaricati di aprirgli la strada e scortarlo lungo i viali chiusi della Strip fino all’ingresso del paddock. In un racconto che sembra uscito da un film piuttosto che da un GP di F1 Formula 1, Stroll ha scherzato sul fatto di aver impiegato quasi quaranta giri per tornare “a casa”, aggiungendo con ironia che almeno non ha dovuto passare la notte dall’altra parte del circuito. Una scena che fotografa alla perfezione le contraddizioni del weekend di Las Vegas: da un lato lo spettacolo iper-coreografico voluto dal Circus, dall’altro la logistica estrema che può trasformare il rientro di un pilota ritirato in una piccola odissea tra blocchi stradali, luci al neon e scorte armate.

Sezione: News / Data: Lun 24 novembre 2025 alle 12:35
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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