Il CEO della Formula 1, Stefano Domenicali, ha dichiarato che i circuiti storici non devono dare per scontato il loro posto nel calendario del campionato. Secondo Domenicali, le piste “classiche” dovranno investire di più per migliorare le proprie strutture, se vogliono continuare a ospitare i Gran Premi.

Alla domanda se il valore storico di un circuito basti a garantirne la presenza futura, Domenicali ha risposto:

“No, nel senso che ovviamente se un Gran Premio ha questo valore storico è un punto a favore, ma non è sufficiente.”

Il dirigente ha spiegato che i nuovi fan della F1 non fanno distinzione tra tracciati storici e moderni:

“Per chi segue la Formula 1 da bambino, la storia conta. Ma per i nuovi tifosi, andare a Monaco o a Las Vegas non fa differenza. Per loro non è un elemento fondamentale.”

Da quando Liberty Media ha preso il controllo della Formula 1 nel 2017, il campionato ha progressivamente spostato il focus dai circuiti europei storici verso nuove sedi in Medio Oriente e in altre regioni. Alcune piste sono state eliminate, altre – come Spa-Francorchamps – ospiteranno gare solo ad anni alterni.

Domenicali ha aggiunto che la storia da sola non basta:

“La tradizione deve essere supportata da strutture moderne, con investimenti per migliorare i servizi ai fan e garantire la sostenibilità economica. I biglietti non sono economici, e i Paesi devono poter sostenere il costo di essere presenti nel calendario.”

Il calendario F1 2026 conterà 24 gare, il massimo raggiunto finora, ma in futuro potrebbero esserci nuove sedi a sostituire quelle che lasceranno spazio a una rotazione, come Zandvoort e Spa.

Sezione: News / Data: Mer 08 ottobre 2025 alle 15:46
Autore: Leonardo Adamo
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