Liam Lawson ha vissuto un percorso tortuoso prima di arrivare al brillante quinto posto di Baku. Retrocesso dalla Red Bull a inizio anno, il giovane pilota ha faticato a ritrovare fiducia, spesso messo in ombra dal compagno di squadra Isack Hadjar e frenato da problemi tecnici. Tuttavia, a partire dal Gran Premio del Giappone, la sua crescita è stata evidente: i distacchi si sono azzerati e le sue prestazioni sono tornate solide. A Baku, su pista insidiosa e bagnata, ha stupito già in qualifica con il terzo posto in griglia, confermato poi da una gara aggressiva e ben gestita.

La svolta di Baku e il confronto con Tsunoda

Il momento chiave è arrivato dopo il pit stop, quando Lawson ha avuto la meglio su Yuki Tsunoda, l’uomo che gli aveva soffiato il sedile in Red Bull. Il sorpasso, simbolico e combattuto, ha sancito la sua maturità agonistica. Il team principal Alan Permane ha elogiato la sua capacità di difendersi con tenacia, mentre Helmut Marko ha parlato di un duello entusiasmante, deciso sul filo dei decimi. Lawson ha così portato a casa il miglior piazzamento della sua carriera, regalando punti preziosi alla Racing Bulls nella corsa al sesto posto costruttori.

Prospettive future e consapevolezza

Con 26 punti conquistati dall’estate e una costanza di rendimento sempre maggiore, Lawson si è imposto come uno dei protagonisti del centro gruppo, secondo solo ad Alex Albon tra i migliori interpreti. Il neozelandese guarda ora al futuro con realismo: il ritorno in Red Bull non sembra vicino, ma la sua priorità resta vincere e costruire una carriera solida, indipendentemente dal colore della monoposto. La prestazione di Baku potrebbe rappresentare non solo una tappa importante della sua stagione, ma anche il segnale definitivo che la Formula 1 deve continuare a considerarlo una promessa concreta.

Sezione: News / Data: Gio 02 ottobre 2025 alle 07:00
Autore: Francesco Franza
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