Una settimana fa, avevamo ipotizzato che l’ipoteca della Mercedes sul mondiale era solo rimandata. Dopo la gara di ieri, abbiamo capito che l’imprevisto è dietro l’angolo e che anche i migliori possono soffrire di degrado gomme dopo sei giri dall’inizio del Gran Premio. Silverstone, nella sua doppia tappa, ci ha regalato due grandissimi Gran Premi, pieni di spunti, di sorprese e prestazioni. Ci ha regalato la prima vittoria stagionale di Max Verstappen e una Ferrari capace, una volta di fare la macchina da qualifica, la settimana dopo per la gara. La Rossa scala una posizione, grazie all’egregio lavoro fatto con Leclerc, nel ranking che non rispecchierà quelle che sono le due classifiche mondiali, ma è una sorta di valore assoluto delle dieci scuderie.

1. Mercedes (-) : Anche loro sono umani. Prima crepa nella coltre di Terrore Nero tirato giù dalla Mercedes: il degrado delle gomme a temperature alte si fa preoccupante (sempre nell’ambito della vittoria, visto il doppio podio), anche in vista di Spagna e Italia, tappe con grande caldo in arrivo. L’umanità si vede anche nelle strategie, non perfette. Con il vantaggio accumulato, avrebbero potuto tentare l’azzardo una sosta con Hamilton. Non hanno voluto rischiare la fine di settimana scorsa, ma hanno perso una gara. Abbiamo capito una cosa: Valtteri Bottas non è un pilota da titolo mondiale perchè in due settimane che ne aveva di più di Hamilton non gli è mai finito davanti.

2. Red Bull (-) : Grazie mille! Meriterebbero di avanzare una posizione, se solo davanti non si trovassero gli ultimi dominatori dell’aria. Hanno messo pressione sulla Mercedes per la seconda settimana di fila, provando ad essere estremi e fantasiosi con la strategia. Max Verstappen fa il resto: passa il taglio con la hard, grande partenza, nonostante il meno grip, gestione delle gomme unita ad un ritmo buono, implacabile, perfetto nel sorpasso su Bottas, quando i suoi l’hanno rimesso dietro. Esemplare. Molto bene anche Albon, che soffre nella prima parte di gara, si ritrova a lottare con la sua nemesi Gasly più di una volta, con il francese più pimpante. Poi l’errore al muretto nell’Alpha Tauri, gli spiana la strada. Il suo gran ritmo lo porta quinto. Super weekend.

3. Racing Point (-) : Nella settimana delle accuse contro di loro, la Racing Point dimostra che non basta comprare la macchina alla Mercedes per essere una contender. Con la macchina che hanno ci manca ancora il picco nella domenica. Grandissimo Nico Hulkenberg nel mettere la macchina terza in qualifica, un po’ meno nella partenza dove si fa infilare da Verstappen. Poi a braccetto per tutta la gara tra il quarto e il quinto, il quinto e il sesto, poi chiudono sesti e settimi. Sacrilegio farsi sorpassare da questa Ferrari qui. Insensato l’ultimo pit stop al tedesco, quando era davanti a Stroll e girava come i migliori. Forse, è stato fatto per mettere il piccolino di casa davanti. Ciao Nico, grazie per averci deliziato.

4. Ferrari (+1) : Sale la Ferrari, nonostante girasse con un solo pilota. Che pilota, però! Charles Leclerc, c’è un motivo se è il predestinato. Tanta difficoltà fino al sabato. Qualifiche che ritornano con lo spartito austro-ungarico: un solo pilota in Q3, Leclerc in questo caso, neanche messo troppo bene, ottavo. La partenza ci regala uno destino inesorabile: Vettel si gira ed è ultimo, Leclerc perde due posizioni ed è decimo. Sembrerebbe un altro pessimo pomeriggio, ma la sapienza di Leclerc nel gestire le gomme e la perfetta strategia Ferrari che lo mette sempre in solitaria, mai nella bagarre, gli fanno scalare posizioni. Poi se si inventa il sorpasso del giorno (quello su Norris) noi possiamo gridare solo al talento puro. Un podio, un quarto posto e il ritmo ritrovato sono un bottino insperato dalla Ferrari alla vigilia. Peccato per le scaramucce tra Binotto e Vettel, colpa sua se si è girato, toccando il cordolo. Menomale che Charles c’è!

5. McLaren (-1) : Non scendono di posizioni per colpa loro, è la Ferrari ad aver trovato un paio di jolly. Nel mischione a centro griglia, lottano, si difendono, attaccano, provano undercut e overcut. Ci sono anche loro. Un weekend sufficiente che consolida le gerarchie interne con Lando Norris sempre più leader, sia carismatico che in termini di risultati. Sainz soffre ancora, di nuovo fuori zona punti. Probabilmente, visto il suo approdo in Ferrari, la macchina è più cucita sulle capacità di Landinho, che non riesce a replicare il quinto posto di settimana scorsa, ma continua a mettere punti in cascina per la classificai mondiale, che lo vede quinto.

6. Renault (-) : Vanificano tutto il lavoro fatto settimana scorsa e quello fatto tra venerdì e sabato. Dopo il quinto posto in qualifica di Daniel Ricciardo, si parlava dei francesi in ottica podio, visto il grande passo di domenica scorsa e i miglioramenti portati nelle libere. Invece, un disastro, soprattutto per l’australiano che si gira, anche lui da solo come Vettel. Finisce nel traffico e anni luce lontano dove sembrava poter arrivare. Onesta la gara di Esteban Ocon che partiva 14° e penalizzato e chiude a punti, ottavo posto per lui. Molto lontani da dove vogliono arrivare, lontani anche dalle loro potenzialità

7. Alpha Tauri (-) : Da potenziale outsider con Pierre Gasly a disastro nelle strategie. Il francese, dopo aver bissato l’ingresso in Q3, ha dimostrato di avere passo, testa e fantasia per lottare con i migliori e tener la sua vecchia monoposto, quella di Albon, dietro, nonostante il debito di potenza. Poi l’ultima sosta fatta, l’ha messo nel traffico e i suoi sforzi l’hanno portato a ridosso la zona punti, presidiata dal suo compagno di squadra Danil Kvyat, anche lui onesto come Ocon. In difficoltà, come il francese della Renault, il sabato, Kvyat non ha fatto errori e si è portato a casa il suo punticino. Occasione sprecata.

8. Alfa Romeo (-) : Dalle pesantissime critiche di Kimi Raikkonen dopo la pessima qualifica ad essere la migliore del terzetto che chiude la classifica mondiale. Certo, la scuderia italiana è lontanissima dall’essere competitiva per la zona punti, ma rimangono comunque il linea di galleggiamento. Rimane comunque oscuro il motivo per cui continuino a favorire il finlandese nelle strategie, nonostante Antonio Giovinazzi lo batti ripetutamente in qualifica e abbia più passo di lui. Capiamo la differenza nel retaggio, ma Giovinazzi meriterebbe più rispetto.

9. Haas (-) : Totalmente inopportuno quel rientro in pista spericolato di Kevin Magnussen che gli costa la penalità di cinque secondi, il conseguente ritiro dopo aver faticato e l’unico giro sulle telecamere internazionale. Se l’highlights della domenica, è questa qui, state certi che in Haas nessuno dorme sonni tranquilli. Pessimi anche loro, riescono comunque ad avere più feeling in gara della Williams.

10. Williams (-) : Williams che avrebbe tutto il potenziale per fare bene in gara. George Russell si piazza per la quarta volta consecutiva in Q2 e anche Latifi sul giro secco non è male, batte le Alfa. Poi in gara, un disastro. Seconda pessima partenza di Russell che si ritrova ultimo, Latifi ingaggia lotte con le Haas, prende botte, viene doppiato. Tanti miglioramenti rispetto l’anno scorso, un motore Mercedes che ha fatto uno straordinario passo in avanti, ma rimangono ancora l’unica squadra senza punti in classifica.

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Sezione: Editoriale / Data: Lun 10 agosto 2020 alle 10:00
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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