Regole in bilico e un ingresso a rischio

Alla presentazione di Monaco, Audi ha delineato il suo ingresso nella massima serie con un progetto pensato sul lungo periodo, puntando a essere competitiva intorno al 2030. Una visione ambiziosa, che però si scontra con la possibilità, sempre più citata dalla FIA di rivedere il quadro tecnico già nel 2028. Una prospettiva che, secondo Gernot Döllner, rischierebbe di minare l’intero impianto economico del Mondiale: i regolamenti del 2026 sono stati pensati per offrire stabilità, e un cambio radicale dopo appena due stagioni vanificherebbe sviluppo, investimenti e pianificazione. Il marchio tedesco non chiede vantaggi, ma continuità: introdurre una nuova generazione di vetture o un diverso tipo di power unit prima del 2029, afferma, non avrebbe alcuna logica industriale.

Gli investimenti del 2026 e la paura dello spreco

Audi è entrata nel paddock proprio perché la Formula 1 stava aprendo una fase nuova, centrata su una power unit più equilibrata, con una parte elettrica potenziata e una termica semplificata. Gli ingegneri stanno già lavorando su soluzioni avanzate per sfruttare al massimo la regolamentazione 2026, mentre le strutture legate alla produzione dei motori hanno programmato investimenti pluriennali. Se nel 2028 arrivasse un regolamento completamente diverso o perfino una spinta verso motori meno ibridi, buona parte delle tecnologie in fase di sviluppo diventerebbe obsoleta prima ancora di scendere in pista. È per questo che Audi chiede certezze, e Domenicali sembra volerle concedere, parlando di una partnership strategica e di una nuova era costruita insieme ai marchi più solidi del panorama mondiale.

Tra innovazione e instabilità il bivio del Mondiale

Il punto critico è sempre lo stesso: la Formula 1 deve restare all’avanguardia, ma non al prezzo di destabilizzare chi investe nel lungo periodo. Bin Sulayem ha ribadito la volontà di mantenere alta la rilevanza tecnologica del campionato, e per farlo immagina cicli regolamentari più brevi, vetture profondamente ripensate e un nuovo modo di concepire l’energia a bordo. Ma ogni accelerazione rischia di trasformarsi in un boomerang: senza una struttura solida e prevedibile, l’arrivo di nuovi costruttori diventa più fragile e meno conveniente. La sfida dei prossimi anni sarà dunque trovare un equilibrio tra rivoluzione e prudenza, perché l’ingresso di Audi può essere una spinta straordinaria per la F1 o un monito su quanto sia sottile il confine tra innovazione e caos.

Sezione: News / Data: Mer 19 novembre 2025 alle 16:39
Autore: Francesco Franza
vedi letture
Francesco Franza
autore
Francesco Franza
Ho 37 anni, sono nato e cresciuto a Roma e mi sono laureato in Comunicazione e Multimedialità presso l’Universitas Mercatorum con 107/110. Lavoro come IT Support Professional, ma collaboro con F1-News.eu per costruire la mia carriera nella comunicazione, la mia più grande passione. Amo i motori da sempre e i trionfi di Schumacher in Ferrari
Print