Arturo Merzario, ex pilota Ferrari in Formula 1, ha espresso un giudizio molto netto su Charles Leclerc, intervenendo ai microfoni di Automoto.it. Parole che non lasciano spazio a interpretazioni e che chiamano in causa anche Lewis Hamilton e il modo in cui viene letto il confronto interno in Ferrari. Secondo Merzario, il valore del monegasco viene spesso sopravvalutato e non rappresenterebbe nulla di eccezionale. Un’analisi che si spinge fino a evocare il paragone con l’epoca di Enzo Ferrari.
Il giudizio tecnico su Leclerc, talento normale secondo Merzario
Nel suo intervento, Merzario non usa mezzi termini nel ridimensionare il profilo di Charles Leclerc. L’ex pilota Ferrari sostiene che il monegasco sia certamente competitivo, ma non unico. "È un buon pilota, ma oggi ce ne sono molti con caratteristiche simili, se li metti tutti insieme e ne scegli uno a caso, non cambia granché", è il senso del suo pensiero. Secondo Merzario, Leclerc non avrebbe quelle qualità distintive che separano i grandi campioni dal resto della griglia. Una visione che va controcorrente rispetto alla narrativa dominante, soprattutto in un’epoca in cui il pilota viene spesso indicato come il fulcro del progetto Ferrari.
Il confronto con Hamilton e il tema della motivazione
Merzario si sofferma anche sul confronto interno con Lewis Hamilton, mettendo in discussione il valore delle classifiche e dei risultati relativi. "C’è chi si esalta perché Leclerc è davanti a un sette volte campione del mondo, ma il punto è un altro", spiega, suggerendo che Hamilton non stia esprimendo il proprio reale potenziale. Secondo l’ex pilota, il britannico avrebbe abbassato l’intensità perché non si sente pienamente integrato nel contesto Ferrari. "Se non ti senti parte di un progetto, perché dovresti dare tutto quello che hai", è la logica che Merzario attribuisce alla situazione. In questa lettura, il confronto diretto perderebbe significato, perché non avverrebbe a parità di condizioni mentali e motivazionali.
Il paragone con Enzo Ferrari e una bocciatura senza appello
Il passaggio più duro arriva quando Merzario tira in ballo Enzo Ferrari. "Con il Drake, Leclerc non sarebbe mai arrivato a Maranello", afferma con convinzione, aggiungendo che non sarebbe stato nemmeno ricevuto come cliente. È una dichiarazione che affonda le radici in una visione molto precisa della Ferrari storica, quella in cui il carisma, il carattere e la capacità di reggere pressioni estreme erano requisiti imprescindibili. Per Merzario, la Ferrari di oggi è molto diversa da quella del passato, e proprio questa trasformazione spiegherebbe perché profili come Leclerc possano diventare centrali nel progetto. Un giudizio che divide e che inevitabilmente alimenterà il dibattito, perché mette in discussione non solo un pilota, ma l’intero modello con cui la Ferrari moderna costruisce e comunica la propria identità in Formula 1.
Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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