Red Bull rompe il silenzio sul tormentone Christian Horner: Oliver Mintzlaff, CEO di Corporate Projects and New Investments, si è sfogato in un'intervista fiume a De Telegraaf, testata olandese vicinissima alla famiglia Verstappen. Ha spiegato le mosse decise quest'anno, difendendo la scelta di voltare pagina senza rimpianti. Non un licenziamento impulsivo, ma un passo ragionato per azzerare distrazioni. Horner resta apprezzato per i trofei, ma il team ha pagato caro il caos interno. Con Max quasi campione nonostante una monoposto non perfetta, Mintzlaff manda un messaggio chiaro: focus totale o si perde. Il Circus freme per le ripercussioni nel 2026. (

Decisione sofferta ma inevitabile

Mintzlaff non si nasconde: "Non lo chiamo rischio, eravamo convinti al 100%. Dovevamo agire. Non sono il tipo che scarica la gente a cuor leggero. Christian ha un curriculum invidiabile e risultati enormi, lo stimo come tutti qui. Ma non puoi vivere di rendita sul passato: sentivamo che era ora di cambiare rotta e aprire un'era fresca. Non è stato indolore, ci abbiamo dormito su", ha confessato al quotidiano olandese. Red Bull ha scelto di non stravolgere, tenendo il team principal nonostante le polemiche. Eppure, il tedesco ammette: le tensioni interne stavano minando tutto, e serviva una scossa per ritrovare armonia.

Distrazioni fatali come nel calcio

Il parallelo con il calcio calza a pennello: "La F1 somiglia tanto al pallone o ad altri sport. Se la squadra si distrae, salta la concentrazione. Puoi avere gli undici fuoriclasse o il miglior pilota come Max, ma senza testa al posto giusto, non rendi al massimo. Tutti sapevano delle beghe dentro e fuori dal team, era nell'aria. Ultimamente, con tutti allineati, i risultati decollano. Anche senza la vettura top, Max ha sfiorato il titolo e dominato le statistiche vittorie", ha proseguito Mintzlaff. Red Bull ha pagato dazio al gossip, ma ora punta a un inverno di rinascita. Verstappen, con il suo talento, ha tenuto a galla il progetto, ma il messaggio è perentorio: distrazioni zero, o addio sogni iridati.

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Sezione: News / Data: Dom 21 dicembre 2025 alle 13:40
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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