Le power unit del 2026 nascondono ancora sorprese, ma tre grandi produttori – tra cui Mercedes – avrebbero scovato una soluzione geniale per schivare un problema temuto da tutti: l'instabilità termica post addio all'MGU-H. Senza quel componente, i motori V6 turbo ibridi rischiano sbalzi di temperatura che mandano in tilt il rapporto di compressione, fissato a 16 dalla FIA per bilanciare la potenza elettrica triplicata. La mossa tecnica promette di stabilizzare tutto, tenendo a bada dilatazioni e perdite di efficienza su carburanti sostenibili

Il dilemma termico e l'ingegno dei motoristi

L'eliminazione dell'MGU-H, bollata come troppo cara e complessa, ha lasciato i team a lottare con fluttuazioni termiche che alterano le dimensioni interne del motore in pista, spingendo il rapporto oltre il limite statico misurato a freddo. Mercedes, Ferrari e un terzo big – forse Audi o Honda – hanno cracked il codice con un sistema di raffreddamento mirato e materiali adattivi che mantengono il valore nominale anche a regime. È un passo avanti che evita il caos prestazionale, recuperando cavalli preziosi senza violare le norme, sussurrano dal paddock.. La FIA osserva, ma il fix sembra blindato per il debutto.

FIA vigila, ma la strada è spianata

Con il 50-50 tra termico ed elettrico, e la modalità "Sorpasso" al posto del DRS, questi motori ibridi più stradali attirano i costruttori, da Red Bull Powertrains con Ford a Renault. La soluzione termica arriva al momento giusto, calmando le polemiche sul compressore e aprendo a un 2026 equilibrato, dove i biocombustibili faranno la differenza. I team clienti come McLaren ne traggono giovamento, mentre la Federazione perfeziona i test dinamici. La Formula 1 accelera senza intoppi, grazie a cervelli tedeschi e italiani.

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Sezione: News / Data: Lun 22 dicembre 2025 alle 16:30
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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