Un anno può essere un'eternità in Formula 1. E la Ferrari lo sa bene, dolorosamente bene. Mentre il Circus si prepara a tornare sul Circuit of the Americas per il Gran Premio degli Stati Uniti 2025, a Maranello c'è ben poco da festeggiare rispetto a dodici mesi fa.

Ottobre 2024: Leclerc taglia per primo il traguardo texano, seguito da Sainz. Una doppietta che sembrava l'inizio della riscossa, il preludio a un finale di stagione thrilling che avrebbe portato il Cavallino a un soffio dal titolo costruttori. Quegli abbracci nel parco chiuso, quell'euforia nei box, erano la promessa di un 2025 glorioso. La SF-25 sarebbe stata l'arma definitiva, il progetto che avrebbe riportato il rosso sul tetto del mondo dopo tanti anni di sofferenza

Invece, quello che doveva essere l'anno della consacrazione si è trasformato nell'ennesimo capitolo buio della storia recente Ferrari. La SF-25 si è rivelata non solo lenta, ma fondamentalmente sbagliata. Una monoposto concepita con concetti aerodinamici così estremi da rasentare, secondo alcuni addetti ai lavori, il limite della legalità regolamentare.

Il problema non è stata solo la mancanza di prestazione. Sarebbe stato accettabile, gestibile. No, la vera tragedia è che ogni tentativo di sviluppo, ogni upgrade portato in pista, ha confermato l'impossibilità di raddrizzare una barca che affonda. Gli ingegneri di Maranello hanno dovuto ammettere l'inamissibilità: il progetto base è irrecuperabile.

L'ennesimo Anno Zero all'orizzonte

Ad Austin 2025, Fred Vasseur arriva con un fardello pesantissimo sulle spalle. Il team principal francese, artefice della crescita di Lewis Hamilton sin dai tempi della Formula 2 e mentore di Charles Leclerc all'esordio in Alfa Romeo, sembra aver perso la fiducia dei suoi stessi pupilli. Le voci di paddock parlano di tensioni, di riunioni tese, di sguardi che non si incrociano più.

Hamilton, arrivato in Ferrari con il sogno di chiudere la carriera in rosso con un ottavo mondiale, si ritrova a guidare una macchina indegna del suo talento. Leclerc, il predestinato, vede sfumare ancora una volta la possibilità di lottare per il titolo. E ora circolano indiscrezioni sempre più insistenti: entrambi potrebbero salutare Maranello alla fine del 2026, con un anno di anticipo rispetto alle scadenze contrattuali.

Così, nel giro di dodici mesi, la Ferrari è passata dai sogni di gloria all'incubo dell'ennesimo "anno zero". Un concetto che i tifosi del Cavallino conoscono fin troppo bene: la promessa del ricominciare da capo, del progetto che rivoluzionerà tutto, del "l'anno prossimo". Ad Austin, dove un anno fa si brindava alla rinascita, oggi si conta i danni di una stagione fallimentare. Il Texas, terra di seconde possibilità, per la Ferrari sembra essere diventato il luogo dove misurare la distanza tra ciò che poteva essere e l'amara realtà di ciò che è.

Il paddock si interroga: come ha potuto la Scuderia più titolata della storia della F1 sbagliare così clamorosamente? E soprattutto: ci sarà mai fine a questo ciclo infinito di speranze tradite? Austin 2025 non sarà ricordata per una nuova vittoria, ma come il simbolo di un'occasione sprecata, di un progetto naufragato prima ancora di salpare. L'ennesimo capitolo di una crisi che sembra non avere fine.

Sezione: News / Data: Gio 16 ottobre 2025 alle 17:00
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
vedi letture
Paolo Mutarelli
autore
Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
Print