Quando Maranello ti scombussola. Il 2025 di Lewis Hamilton in Ferrari è stato feroce e sotto le aspettative. Il Mondiale 2025 doveva essere l’anno del rilancio, della sfida finale, del matrimonio destinato a riscrivere la storia della Ferrari F1. Invece, con il passare delle gare, si è trasformato in una stagione di interrogativi e rimpianti. L’arrivo di Lewis Hamilton a Maranello aveva acceso l’entusiasmo globale, ma la pista ha raccontato una storia diversa. Prestazioni altalenanti, record personali scivolati via e una sensazione crescente di disagio hanno accompagnato l’inglese in un contesto che si è rivelato più complesso del previsto.

Il peso della Ferrari e le difficoltà di Hamilton

Le aspettative erano enormi e, forse proprio per questo, l’impatto con la realtà è stato ancora più duro. Hamilton si è trovato a fare i conti con una monoposto lontana dal livello dei migliori e con un ambiente che richiede tempi di adattamento spesso sottovalutati. Alcuni primati che sembravano intoccabili sono rimasti fuori portata, complice una vettura incapace di garantire continuità di rendimento. In più occasioni, il sette volte iridato ha lasciato trasparire frustrazione, pur mantenendo sempre un profilo pubblico misurato. Il problema, però, non è stato solo tecnico: il passaggio da una struttura come Mercedes a Maranello ha comportato un cambiamento profondo nel modo di lavorare, comunicare e gestire la pressione quotidiana.

Il precedente Prost e l’analisi di Chandhok

A offrire una chiave di lettura interessante è stato Karun Chandhok, che ha paragonato la situazione di Hamilton a quella vissuta da Alain Prost all’inizio degli anni Novanta. Secondo l’ex pilota indiano, “Lewis potrebbe non aver previsto fino in fondo quanto sia diverso entrare nel mondo Ferrari. Anche Prost, dopo anni in un team britannico, raccontava di sentirsi più naturale in quel tipo di ambiente. A Maranello tutto funziona in modo unico e il successo passa da dinamiche che non esistono altrove”. Chandhok ha sottolineato come il legame costruito da Hamilton in Mercedes fosse quasi simbiotico e come separarsene abbia lasciato strascichi evidenti: “Quel rapporto era solidissimo e spezzarlo non è semplice. Oggi sembra che Lewis non abbia ancora completamente assorbito il cambio culturale imposto dalla Ferrari”. Una riflessione che pesa, soprattutto in un Mondiale in cui la Scuderia e il suo campione stanno ancora cercando un equilibrio che tarda ad arrivare.

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Sezione: News / Data: Mar 30 dicembre 2025 alle 16:30
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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