George Russell, attuale pilota di punta della Mercedes in Formula 1, ha recentemente raccontato un curioso retroscena della sua carriera giovanile: suo padre Steve gli avrebbe deliberatamente fornito dati falsi durante gli allenamenti di kart, influenzando la percezione delle sue prestazioni per tenerlo con i piedi per terra.

Nel podcast Untapped, Russell ha spiegato che per anni ha creduto di non essere particolarmente veloce, nonostante vincesse regolarmente qualifiche e gare. “Non sapevo quanto fossi davvero bravo, perché pensavo di essere lento. Mio padre era molto severo e mi faceva sempre sentire che non ero abbastanza”, ha raccontato il pilota britannico.

Il metodo utilizzato da Steve Russell era semplice ma efficace: durante le prove, forniva a George i tempi più veloci registrati dagli altri piloti, facendo sembrare che lui fosse più lento del reale. Solo anni dopo, George ha scoperto la verità. “Cinque anni dopo ho capito che i miei tempi erano stati manipolati: nei test sembravo lento, ma in gara vincevo. Da bambino ero molto confuso”, ha ammesso.

L’obiettivo di suo padre era chiaro: evitare che il giovane pilota sviluppasse arroganza o eccessiva sicurezza. “Questa lezione è stata fondamentale per la mia crescita, sia come pilota sia come persona”, ha aggiunto Russell, oggi uno dei protagonisti della Formula 1 moderna.

Nonostante gli allenamenti duri e le regole severe di suo padre, George Russell ha saputo farsi strada fino alla Mercedes, confermandosi tra i migliori talenti della sua generazione. Anche il rapporto con il padre, pur essendo stato caratterizzato da rigidità e sacrifici, ha contribuito a formarlo sia dentro sia fuori dalla pista.

 
Sezione: News / Data: Dom 24 agosto 2025 alle 07:30
Autore: Francesco Franza
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