Il colpo di scena che ha stravolto il weekend

Il Gran Premio di Las Vegas, che avrebbe dovuto celebrare la corsa di Lando Norris verso il Mondiale, si è trasformato in un crollo inatteso per la McLaren. Le due MCL39 sono state escluse per l’eccessiva erosione del fondo, con i pattini sotto la vettura oltre i limiti ammessi. Il team, convinto di avere una monoposto stabile e poco sensibile alle irregolarità, non aveva motivo di spingere oltre il necessario. Eppure il tracciato ha messo in luce un paradosso: una vettura progettata per rasentare l’asfalto ha sofferto proprio questo suo punto di forza. I lunghi rettilinei, l’asfalto liscio ma con avvallamenti tipici dei cittadini e le alte velocità hanno generato condizioni che hanno amplificato l’usura, sorprendendo anche gli ingegneri. Andrea Stella ha ammesso: “I livelli di saltellamento riscontrati in gara erano decisamente più alti del previsto”, riconoscendo quanto gli imprevisti abbiano alterato le certezze accumulate nelle prove.

Il ritorno del saltellamento e i dati ingannevoli

La ricerca della massima efficienza aerodinamica ha spinto la squadra verso un assetto molto basso, complicato dalle sessioni disturbate che hanno fornito indicazioni parziali. In condizioni reali, la MCL39 è entrata nella zona critica del saltellamento: la vettura veniva compressa sull’asfalto perdendo carico e poi risollevandosi, in un ciclo che ha accelerato il contatto del fondo con le irregolarità. Il fenomeno, quasi scomparso negli ultimi anni, è riapparso con forza inattesa. A peggiorare il quadro, piccoli danni rilevati a fine gara e il contatto iniziale subito da Oscar Piastri, che secondo il team potrebbe aver alterato leggermente l’efficienza aerodinamica. Il pilota australiano ha commentato: “Non sentivo nulla di strano, ma evidentemente la macchina reagiva diversamente”. Quando i modelli interni hanno segnalato che l’usura era ormai critica, ai piloti è stato chiesto di rallentare in pieno rettilineo, un controsenso in un circuito impostato sulla velocità pura.

Una squalifica pesante e un messaggio chiaro per il Mondiale

Le misurazioni FIA hanno confermato valori sotto i 9 millimetri, rendendo inevitabile l’esclusione. Nonostante Norris non avesse riportato contatti o danni visibili, il suo fondo era comunque compromesso. Il britannico lo ha riassunto con un filo di amarezza: “Abbiamo fatto tutto il possibile, ma a un certo punto la fisica non ti lascia scampo”. La McLaren è dunque rimasta vittima della propria aggressività di set-up e dell’imprevedibilità del circuito. Una battuta d’arresto che complica la corsa al titolo, lasciando un interrogativo pesante sul Qatar: quanto potrà permettersi di rischiare un team che, a Las Vegas, ha scoperto che anche la perfezione progettuale può ribellarsi al momento peggiore?

Sezione: News / Data: Lun 24 novembre 2025 alle 12:00
Autore: Francesco Franza
vedi letture
Francesco Franza
autore
Francesco Franza
Ho 37 anni, sono nato e cresciuto a Roma e mi sono laureato in Comunicazione e Multimedialità presso l’Universitas Mercatorum con 107/110. Lavoro come IT Support Professional, ma collaboro con F1-News.eu per costruire la mia carriera nella comunicazione, la mia più grande passione. Amo i motori da sempre e i trionfi di Schumacher in Ferrari
Print