Ferrari ha sciolto uno dei nodi più delicati in vista della Formula 1 2026, confermando Riccardo Adami come ingegnere di pista di Lewis Hamilton. La scelta arriva dopo settimane di riflessioni interne e interrogativi pubblici sollevati dallo stesso Frédéric Vasseur. Il team ha deciso di puntare sulla continuità, mantenendo invariato l’assetto operativo attorno al sette volte campione del mondo. Una decisione che pesa in modo diretto sulla preparazione del nuovo ciclo tecnico e sulla gestione di una stagione chiave.

La decisione Ferrari e il peso della continuità in Formula 1

La conferma di Riccardo Adami come ingegnere di pista di Lewis Hamilton rappresenta un segnale chiaro da parte della Ferrari. Dopo un 2025 complesso, segnato da difficoltà tecniche e da un adattamento non immediato del pilota britannico al mondo di Maranello, la squadra ha scelto di non stravolgere la struttura del box. In un contesto in cui il regolamento 2026 porterà cambiamenti profondi su vetture e power unit, la stabilità del rapporto tra pilota e ingegnere viene considerata un valore. La Ferrari ha valutato che introdurre un’ulteriore variabile, cambiando la figura di riferimento in pista, avrebbe potuto complicare ancora di più un percorso già denso di sfide. 

I dubbi di Vasseur e la scelta di proseguire insieme

Nel corso della stagione appena conclusa, Frédéric Vasseur non aveva nascosto l’esistenza di valutazioni aperte su più fronti, compreso quello del lavoro al muretto. Le sue parole avevano lasciato intendere che ogni dettaglio fosse sotto esame, soprattutto per aiutare Hamilton a ritrovare continuità e fiducia. La conferma di Adami arriva quindi dopo un periodo di analisi approfondita, in cui sono stati pesati pregi e criticità della collaborazione. Alla fine, ha prevalso l’idea che il problema non fosse riconducibile a una singola figura, ma a un insieme di fattori tecnici e organizzativi. Ferrari ha scelto di dare tempo al binomio Hamilton Adami di consolidarsi, evitando scelte affrettate che avrebbero potuto essere lette come una ricerca di responsabilità individuali anziché come una visione di squadra.

Il ruolo chiave dell’ingegnere di pista nel 2026

Nel nuovo scenario della Formula 1, il ruolo dell’ingegnere di pista è destinato a diventare ancora più centrale. Con power unit profondamente diverse, gestione dell’energia sempre più complessa e strategie di gara legate a variabili inedite, la qualità della comunicazione tra pilota e box sarà determinante. Riccardo Adami dovrà essere il punto di raccordo tra Hamilton e una Ferrari chiamata a interpretare correttamente un regolamento rivoluzionario. La scelta di mantenerlo al suo posto indica che il team crede nella possibilità di far crescere ulteriormente l’intesa, trasformando l’esperienza del 2025 in una base di apprendimento. Per Hamilton, avere una figura già conosciuta al proprio fianco significa affrontare il 2026 con un elemento di stabilità in un contesto che cambierà radicalmente sotto ogni altro aspetto.

Ferrari, Hamilton e un percorso che passa dalla fiducia

La conferma di Adami va letta anche come un messaggio interno ed esterno. Ferrari non intende stravolgere il progetto Hamilton al primo ciclo di difficoltà, ma proseguire con una linea di fiducia e costruzione graduale. Il 2026 sarà un anno spartiacque, non solo per i risultati, ma per la credibilità del progetto tecnico e umano avviato a Maranello. In questo quadro, la stabilità del box diventa un tassello fondamentale per permettere a Hamilton di concentrarsi esclusivamente sulla prestazione e sull’adattamento alla nuova vettura.

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Sezione: News / Data: Mer 24 dicembre 2025 alle 16:20
Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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Mirko Borghesi
Editore e Direttore di F1 News, Mirko Borghesi è giornalista dal 2008. Regolarmente iscritto all'Odg, ha lavorato nel mondo del calcio, della politica e dello sport. Attualmente è capo ufficio stampa della Proracing Motorsport Academy di Fisichella, Cioci e Liuzzi; direttore artistico di AsiPlay, la tv dell'ASI, e collabora con diverse testate
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