Il Mondiale dei rimpianti: chi ha davvero buttato via il titolo 2025?

Il Mondiale di Formula 1 2025 si è chiuso con uno dei distacchi più ridotti di sempre, ma fermarsi ai numeri finali rischia di essere fuorviante. Tre piloti, tre candidature credibili al titolo e una stagione in cui ogni dettaglio ha fatto la differenza. Analizzando gara per gara, emerge che il campione del mondo non è stato il pilota più “perfetto”: anzi, è quello che ha lasciato più punti potenziali lungo il cammino. Errori, problemi tecnici e decisioni discutibili hanno accompagnato una stagione vinta più per resilienza che per dominio assoluto.

Tra errori personali e scelte dei team

Scomponendo i punti persi per responsabilità, il quadro si fa ancora più interessante. C’è chi ha pagato caro incidenti e imprecisioni alla guida, trasformando weekend potenzialmente vincenti in occasioni sprecate. Altri, invece, hanno visto il proprio bottino ridursi per strategie sbagliate, letture errate delle gare e interventi del team poco lucidi nei momenti chiave. In questo contesto spicca il pilota più costante del trio, quello che ha commesso meno errori in assoluto, ma che ha dovuto fare i conti con una vettura mediamente meno competitiva rispetto ai rivali diretti.

Chi meritava davvero il titolo?

La risposta non è univoca. Da un lato c’è chi ha vinto nonostante tutto, resistendo a sfortuna e penalizzazioni. Dall’altro, chi ha massimizzato quasi sempre il risultato, dimostrando una solidità impressionante. Non a caso, a fine stagione, uno dei protagonisti ha dichiarato: “Non rimpiango il titolo perso, perché in realtà non siamo mai stati davvero in lotta: la McLaren era semplicemente più forte”. I dati su qualifica e passo gara sembrano confermarlo. Il Mondiale 2025, più che incoronare un dominatore, ha messo a nudo una verità scomoda: in Formula 1 il confine tra campione e sconfitto è spesso fatto di errori invisibili.