Alla sua prima volta a Interlagos da pilota Ferrari, Lewis Hamilton ha rilasciato un’intervista intensa ai microfoni di GQ Brasil durante un evento organizzato da PUMA all’Allianz Parque di San Paolo. L’atmosfera è quella delle grandi occasioni: il sette volte campione del mondo, visibilmente emozionato, ha raccontato il suo legame con il Brasile, il mito di Ayrton Senna e il fascino di correre per il Cavallino nel Paese del suo idolo.
“Da bambino sognavo Senna in Ferrari, ora porto io il suo sogno in pista”
Hamilton ha descritto la sensazione unica di vivere un momento che unisce sport e sentimento. "È una sensazione strana, perché ricordo di essere cresciuto guardando Ayrton e, come tutti, mi sono sempre chiesto come sarebbe stato se Ayrton avesse guidato una Ferrari. E ora, per la prima volta, vedrete un casco con la bandiera del Brasile girare per San Paolo su una Ferrari", ha raccontato con emozione. Il pilota britannico ha voluto dedicare questo weekend a Senna e ai tifosi brasiliani: "Spero di rendere orgogliose le persone qui, così come Ayrton e la sua famiglia". Rievocando i ricordi della sua prima visita in Brasile, Hamilton ha spiegato quanto sia stato importante quel momento per lui. "La prima volta qui fu un’emozione enorme. È stato allora che mi sono sentito più vicino ad Ayrton. Lo vedevo solo nei film e in TV da bambino, quindi essere finalmente nel suo Paese è stato qualcosa di speciale". Lo scorso anno, nel trentennale della scomparsa di Senna, Hamilton ebbe la possibilità di guidare a Interlagos la McLaren MP4/5B, la monoposto che rese il campione brasiliano due volte iridato: "È stato pazzesco per me. Guardavo i suoi onboard e provavo a replicarli. Peccato che piovesse, sarebbe stato ancora più emozionante su pista asciutta. Ma qui è sempre così, da rovente a bagnato in pochi minuti", ha scherzato.
“Il Brasile è nel mio cuore, qui mi sento a casa”
L’affetto tra Hamilton e il Brasile è ormai consolidato. "Quando vengo qui vengo sempre accolto benissimo. È speciale essere a San Paolo o a Rio de Janeiro. Ho passato anche il Capodanno a Bahia qualche anno fa, è un Paese bellissimo con persone straordinarie. Incontro brasiliani in tutto il mondo e la loro passione per il loro Paese è meravigliosa". Il sette volte iridato ha poi parlato del legame culturale che negli anni lo ha unito ancora di più al popolo carioca: "Ho imparato molto sul Brasile, sulla sua storia e sulla sua diversità. Da qui provengono molti popoli africani, e questo mi ha fatto sentire sempre più vicino e a mio agio qui". Non è mancato un passaggio personale su Rio de Janeiro, città che Hamilton ama particolarmente: "Adoro Rio. Penso che tra i posti che ho visitato in Brasile sia quello che mi piace di più. Mi piace lo stile di vita, l’energia e conosco anche diverse persone lì. Potrebbe essere un bel posto per me". L’intervista si è poi spostata sui suoi interessi extra pista, dal calcio alla moda. "Giocavo in un club locale e sognavo di fare un provino per l’Arsenal Under 16. Il calcio ha una forza unica: unisce persone di tutto il mondo, e come diceva Mandela, lo sport può davvero cambiare il mondo".
Hamilton ha concluso con una riflessione sul suo rapporto con la moda, tema che lo appassiona da anni: "Amo tutto il processo creativo, osservare le silhouette, i tessuti, la sensazione che trasmettono. È un modo per esprimermi, per mostrare la versione migliore di chi sei. A volte sbaglio, ma fa parte del percorso. La mia amica Grace Wales Bonner, che mi ha vestito per il Met Gala, è appena diventata direttrice creativa di Hermès: adoro vedere persone che vincono. È un’ispirazione".
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Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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