Max Verstappen domina la pista, ma dietro ogni radio complice c'è Giampiero Lambiase, l'ingegnere di pista che quest'anno ha affrontato prove durissime nella vita privata. Il campione olandese lo ha rivelato a Viaplay, aprendo uno spiraglio raro sul costo umano della Formula 1. In un Circus spietato, dove il titolo sfugge per un soffio, emerge il ritratto di un sodalizio messo alla prova da tempeste personali. Verstappen parla di un 2025 complicato per Lambiase, tra caos in pista e silenzi dolorosi a casa.

La stagione ha logorato tutti in Red Bull, ma per Lambiase il peso va oltre i risultati. Verstappen confessa di aver sottovalutato la fatica del suo ingegnere: "Sta passando un periodo tremendo, e continua a farlo. Non mi ero reso conto di quanto sia dura per lui gestire il lavoro qui e la situazione familiare. È complicato da spiegare davvero." Quelle radio accese, con i momenti di tensione che i tifosi captano, nascondono un'abitudine forgiata anni di battaglie. L'olandese ammette rimpianti post-corsa: "A volte ripenso a certe chiamate e mi chiedo se ho esagerato. Lavoriamo così bene insieme che diventa routine, ma lui dà tutto in pista."

Il peso del rientro a casa

Il vero dramma colpisce dopo il weekend di gara. Lambiase combatte sul muretto, ma il ritorno alla normalità spezza gli equilibri. Verstappen descrive quel vuoto: "Finito il GP, torni a casa e pensi: basta F1 per un po'. È una situazione schifosa, e possiamo organizzare tutto ciò che serve, ma non cambia le cose." Al termine dell'ultima corsa, l'ingegnere è crollato in lacrime sul pit-wall, un'immagine che ha colpito il pilota. "L'ho visto distrutto, lui vive ogni sconfitta come un affronto personale. Volevo raggiungerlo subito dopo la bandiera a scacchi, ma con la folla e il delirio non ho trovato il momento." In Formula 1, i trofei luccicano ma le crepe umane restano nascoste.

Un legame oltre i titoli

Quei dialoghi radio iconici – "Max, multi 21!" – simboleggiano un'intesa profonda, ma quest'anno hanno celato fragilità. Lambiase, pilastro di Red Bull F1, ha retto il peso di una squadra sotto assedio da McLaren e Ferrari. Verstappen, sempre misurato, stavolta humanizza il racconto: il compagno non è solo un tecnico, ma un alleato in balia di circostanze crude. La F1 oggi corre veloce, ma storie come questa ricordano che i piloti vincono corse, non battaglie private. Red Bull guarda al 2026 con ambizioni alte, ma il motore emotivo conta quanto quello ibrido.

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Sezione: News / Data: Ven 19 dicembre 2025 alle 13:53
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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