Charles Leclerc ha svelato a RacingNews365 la strategia Ferrari per il 2025: stop allo sviluppo della Ferrari F1 attuale per puntare dritti al 2026. Il monegasco ammette il gap tecnico fin dal GP d'esordio, con McLaren dominante e Red Bull in rimonta. Frederic Vasseur ha virato risorse sul futuro, sacrificando podi per non ipotecare la rivoluzione regolamentare.

La scelta non ha stravolto il piano stagionale, precisa Leclerc. Il team ha capito presto che il titolo era utopia contro la superiorità McLaren. "Non ha cambiato granché il nostro approccio, perché il svantaggio tecnico c'era dall'inizio. Abbiamo visto subito che non avremmo lottato per il mondiale: McLaren troppo forte, Red Bull che accelerava." Buttare tutto per un secondo o terzo posto in Costruttori? Troppo rischioso, con il 2026 all'orizzonte e i costi da contenere. Vasseur ha optato per la via pragmatica, focalizzandosi sul progetto 2026.

Sacrificio calcolato

Leclerc non nasconde la frustrazione: "Avrei preferito spingere sullo sviluppo tutto l'anno per provare a vincere il titolo, al cento per cento. Non è mai una decisione facile." In F1 Formula 1, dove ogni decimo conta, Fermi lo sviluppo significa accettare la mediocrità attuale per ambizioni più alte. F1 oggi premia chi guarda lontano: Ferrari, con Hamilton in arrivo, punta a riscatto epico nella nuova era motore e aero.

Vasseur guida il cambio

Il francese ha orchestrato il passaggio, bilanciare prestazioni residue con investimenti sul domani. Leclerc apprezza la lucidità: niente sprechi per illusioni podium. La Scuderia, seconda forza nel 2025 ma lontana dal sogno iridato, si prepara alla rinascita. Con ali pulite e power unit rivoluzionarie, Maranello sogna il dominio. La mossa divide i tifosi, ma Leclerc la difende: priorità al futuro.

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Sezione: News / Data: Ven 19 dicembre 2025 alle 14:39
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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