A mezz’ora dall’inizio delle FP2 di Las Vegas è arrivata una breve ma fastidiosa pioggia che ha cambiato completamente l’approccio delle squadre alla sessione. Non è stato un acquazzone vero e proprio, ma quel tipo di pioggerellina intermittente che non è abbastanza forte da costringere alle full wet, né abbastanza debole da lasciare davvero asciugare l’asfalto. 

Come ha spiegato Bernie Collins su Sky Sports F1, la combinazione tra pioggia leggera, temperatura bassa e totale assenza di sole ha impedito alla pista di asciugarsi rapidamente: “Ogni giro in condizioni di asciutto la pista diventa più veloce, ma ora sta ricominciando a gocciolare e non si asciugherà in fretta perché l’asfalto è freddo e non c’è luce solare.”

Il risultato è grip instabile, tempi molto variabili e un avvio di sessione in cui i team hanno dovuto reinventarsi il programma, rallentando l’introduzione delle simulazioni più importanti.

Le prime fasi delle FP2 saranno quindi condizionate da un tracciato in continua evoluzione, con i piloti costretti a valutare giro per giro quanta confidenza potevano realmente avere. Le squadre, dal canto loro, hanno dovuto adattare strategie e run plan senza sprecare gomme né perdere informazioni cruciali sul passo gara. Una di quelle situazioni dove mezz’ora di pioggia fuori programma basta a mettere il paddock sottosopra.

Sezione: News / Data: Ven 21 novembre 2025 alle 05:13
Autore: Leonardo Adamo
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