Le prime impressioni di Newey e il paragone con la Red Bull

Dopo aver chiuso il suo lungo capitolo con la Red Bull, Adrian Newey ha assunto il ruolo di managing technical partner di Aston Martin, diventando anche azionista del team. La sua missione è chiara: preparare la squadra alla rivoluzione tecnica che la Formula 1 vivrà nel 2026, quando nuovi regolamenti su telaio e power unit ridisegneranno completamente il panorama della categoria. Nel suo intervento al podcast James Allen on F1, Newey ha raccontato le sue prime sensazioni in seno alla scuderia britannica, ammettendo di provare un forte senso di “déjà vu” rispetto al suo arrivo in Red Bull nel 2006. Allora trovò un gruppo demoralizzato e privo di fiducia, e teme di intravedere oggi qualche tratto simile: “Quando smetti di credere di poter vincere, arriva la rassegnazione e con essa la pigrizia e la paura di rischiare”, ha affermato l’ingegnere inglese.

Cultura di squadra e sfida tecnologica

Aston Martin ha investito molto negli ultimi anni: un nuovo quartier generale, una galleria del vento all’avanguardia e una struttura in costante espansione. Tuttavia, secondo Newey, il successo non dipenderà solo dalle risorse, ma dalla cultura interna e dall’unità dei reparti tecnici. Il britannico ha spiegato che un team di Formula 1 si regge su tre pilastri, aerodinamica, progettazione meccanica e dinamica del veicolo e che la vera sfida è farli lavorare in perfetta sinergia. “Un’auto non può essere solo aerodinamicamente efficiente; serve equilibrio strutturale, affidabilità e un approccio comune”, ha osservato. L’obiettivo, quindi, è creare una vettura completa, frutto di una visione collettiva e non di compartimenti separati.

L’uso della tecnologia e il rischio dell’eccesso di fiducia

Newey, da sempre legato al suo taccuino e al disegno a mano, ha lanciato anche un monito contro l’eccessiva dipendenza dalla simulazione digitale e dai modelli matematici. “I computer non sbagliano da soli: sbagliamo noi quando non mettiamo i dati giusti o li interpretiamo senza spirito critico”, ha detto. L’ingegnere teme che le grandi dimensioni dei team moderni stiano riducendo la capacità di analisi e la propensione al dubbio, elementi che ritiene fondamentali per l’innovazione. Per questo invita il gruppo Aston Martin a mantenere uno spirito curioso e autocritico, gli stessi valori che portarono la Red Bull a diventare una potenza vincente. Con Fernando Alonso e Lance Stroll confermati anche per il 2026, il genio britannico sa che la sfida è appena iniziata: trasformare la promessa Aston Martin in una realtà capace di lottare per il titolo.

Sezione: News / Data: Gio 30 ottobre 2025 alle 15:47
Autore: Francesco Franza
vedi letture
Francesco Franza
autore
Francesco Franza
Ho 37 anni, sono nato e cresciuto a Roma e mi sono laureato in Comunicazione e Multimedialità presso l’Universitas Mercatorum con 107/110. Lavoro come IT Support Professional, ma collaboro con F1-News.eu per costruire la mia carriera nella comunicazione, la mia più grande passione. Amo i motori da sempre e i trionfi di Schumacher in Ferrari
Print