Il GP del Brasile di ieri ha scritto una pagina storica con Lando Norris che si laurea campione del mondo, approfittando delle difficoltà di Oscar Piastri, che ha pagato caro alcune scelte azzardate. Ma la vera sorpresa è stata la crescita e la maturità di Andrea Kimi Antonelli, protagonista di un primo weekend da grande pilota.
La scalata di Antonelli e il mondiale a Norris
Antonelli ha impressionato per sicurezza e ritmo, confermandosi una delle nuove promesse della Formula 1. Il giovane italiano ha portato la sua Mercedes costantemente nelle posizioni di vertice, confermando l’ottimo lavoro del team. Intanto, Norris ha sfruttato al massimo ogni occasione per imporsi nel mondiale, dimostrando freddezza e determinazione nelle fasi cruciali della stagione. Max Verstappen, pur potendo ormai dire addio al titolo, non ha mai mollato. La sua ultima gara si è trasformata in una prova di forza e classe, confermando perché sia uno dei campioni più temuti in griglia. Nonostante la rimonta dalla pit-lane, non è riuscito a insidiare il primato di Norris, ma ha promesso battaglia per il futuro.
Giorgio Terruzzi sul Corriere della Sera ha analizzato così il Gp di ieri: "A Interlagos hanno vinto in tre: Norris davanti a tutti per l’intero weekend, ora leader con 24 punti su Piastri, con tre gare alla fine di un campionato che solo un mese fa sembrava perso. Secondo Antonelli, combattivo e brillante, terzo Verstappen, partito dalla pit-lane ma autore di una grande rimonta che ha confermato il suo talento fuori dal comune.
La gara è stata molto caotica e intensa, con due grandi sconfitte: Piastri quinto e penalizzato per una staccata azzardata che ha rischiato di far uscire Kimi, e Ferrari che perde entrambe le vetture e scivola al quarto posto nel mondiale costruttori, un’immagine negativa dopo il bel risultato nell’endurance di sabato.
Norris ha nascoato a metà i suoi momenti di difficoltà emotiva durante la stagione, dove spesso ha sofferto il confronto con il compagno più giovane e apparentemente più a suo agio in pista. Ora il dualismo si è ribaltato, con Piastri che ha commesso molti errori a fine stagione. Antonelli, a soli 19 anni, è una promessa già mantenuta. A Interlagos ha rischiato chiudendo troppo aggressivo su Piastri; fortunatamente la sua Mercedes è uscita illesa dal contatto con la Ferrari di Leclerc, che lo ha recriminato aspramente per la manovra. Nei giri finali ha tenuto testa a Verstappen, portandolo al centro della scena e nel luogo che era caro al suo idolo Senna, cui si è ispirato. Verstappen resta un fenomeno, anche se ora è a 49 punti da Norris. Macina record e avversari, nonostante la distanza in classifica."
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