L’atmosfera bollente di Città del Messico non ha tradito le attese: il GP messicano ha offerto una corsa intensa, segnata dal talento e dalla resilienza dei protagonisti del Mondiale. Max Verstappen, pur con una Red Bull lontana dai fasti di inizio stagione, ha trovato la forza di rimontare e chiudere davanti alle aspettative, accorciando il distacco dal leader del campionato, ora Lando Norris. Sul Corriere della Sera, Giorgio Terruzzi parla proprio di questo

"Nel pieno della volata mondiale, quando la tensione cresce curva dopo curva, spunta un protagonista inatteso: Norris, considerato fragile sul piano nervoso, ma capace di una prova da veterano. In Messico il britannico ha recuperato, dominato e conquistato la testa della gara e della classifica con l’autorevolezza di chi conosce a fondo l’arte della lotta in pista. È il ribaltamento perfetto, la dimostrazione di quanto sia difficile giudicare chi guida queste macchine raffinate e instabili, dove tutto si decide in una manciata di centesimi.

Intanto un guerriero di lunga data come Hamilton perde pazienza e posizione tra i piani alti della corsa messicana. Una penalità per taglio di pista, arrivata dopo un corpo a corpo con Verstappen, lo relega più indietro. Un po’ di attenuanti ci sono: Lewis, partito davanti a Leclerc, si è visto sfilare dal monegasco per una manovra controversa, ha chiesto giustizia al muretto ma senza risposta, fino a lasciarsi prendere dall’irritazione che gli è costata cara. Tensione, troppa forse, per un campione in cerca di riscatto in un GP che avrebbe potuto restituirgli fiducia e sorriso.

E non è il solo a soffrire il peso del momento. Piastri fatica a sciogliersi, etichettato troppo presto come glaciale, mentre un Bearman sorprendente lo mette sotto pressione fino a togliergli la vetta del Mondiale. Persino Verstappen ha rischiato grosso alla curva uno, salvandosi con un numero da equilibrista. Una gara complessa, che racconta anche il suo cammino verso il quinto titolo, reso più impervio proprio da Norris, il presunto sconfitto diventato incubo.

Eppure, anche in una giornata storta e con una Red Bull tutt’altro che dominante, Max ha regalato spettacolo, arrivando a un soffio dal sorpasso su Leclerc per il secondo posto. Gli è mancato solo l’ultimo guizzo, frenato dalla virtual safety car all’ultimo giro. Avrebbe voluto passarlo, quel Leclerc che di nervi ne ha quasi quanto lui. Ma va bene così: ogni soddisfazione che arriva a Maranello è da gustare fino in fondo, perché sempre conquistata col sudore."

Sezione: News / Data: Lun 27 ottobre 2025 alle 15:03
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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