Era il 2009 quando Jarno Trulli, al volante della Toyota, conquistò la prima fila nel Gran Premio del Giappone, sullo storico tracciato di Suzuka. Quella qualifica, frutto di un giro impeccabile, rappresentò non solo uno degli ultimi acuti del pilota abruzzese, ma anche un momento simbolico per tutto il movimento italiano. Da allora, nessun pilota tricolore è più riuscito a partire tra i primi due in una gara di Formula 1, un’assenza che dura ormai da oltre quindici anni.

In quello stesso anno si ritirò  Giancarlo Fisichella, dopo una carriera ricca di podi e una breve ma intensa esperienza con la Ferrari. Con il suo addio, si chiuse definitivamente un capitolo importante per l’Italia, quello di una generazione di piloti capaci di competere ai massimi livelli e di tenere viva la passione nazionale per la Formula 1.

L’“età buona” dei piloti italiani, che aveva vissuto i suoi anni migliori tra la metà degli anni ’80 e i primi 2000, si era ormai esaurita. In quel periodo, il tricolore era una presenza fissa sulla griglia: da Trulli e Fisichella fino a Patrese e Alboreto, simboli di un’Italia veloce, tenace e rispettata nel paddock. Da allora, il silenzio è calato sulla prima fila, in attesa di una nuova generazione capace di riportare l’Italia là dove merita, davanti a tutti.

 
Sezione: News / Data: Sab 08 novembre 2025 alle 20:34
Autore: Francesco Franza
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Francesco Franza
Ho 37 anni, sono nato e cresciuto a Roma e mi sono laureato in Comunicazione e Multimedialità presso l’Universitas Mercatorum con 107/110. Lavoro come IT Support Professional, ma collaboro con F1-News.eu per costruire la mia carriera nella comunicazione, la mia più grande passione. Amo i motori da sempre e i trionfi di Schumacher in Ferrari
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