La Williams cerca un nuovo padrone. Tre papà facoltosi di piloti meno facoltosi a livello di talento sarebbero interessati a mettere le mani su un pezzo di storia della Formula 1 ormai in stato di putrefazione. Mario Salvini sulla Gazzetta dello Sport ha fatto il punto della situazione

Isl Paradiso e poi la caduta. Chissà cos’ha provato Frank Williams quando a fine maggio ha dato l’ok alla ricerca di un acquirente per la sua squadra. Lui che era passato dal gestire il team negli Anni 70 da una cabina telefonica (gli avevano tagliato i fili a causa delle bollette non pagate…) a conquistare Mondiali piloti e costruttori a raffica. È la legge del mercato. Williams ha provato a resistere a lungo ma la situazione è diventata insostenibile. L’unico punto fermo è il bilancio 2019, e il piatto piange. Le entrate della Williams Grand Prix Holdings sono diminuite in un anno di 35,3 milioni di sterline (95,4 milioni contro i 130,7 del 2018) per un Ebitda negativo di 10,1 milioni di sterline (circa 11,3 milioni di euro). Chi dovesse comprare potrà contare, oltre ovviamente alla sede di Grove, sulle power unit Mercedes (c’è un accordo di fornitura garantito fino al 2025). Asset non da poco. La Williams sarà anche in disgrazia, ma resta un marchi affascinante. E col budget cap in vista potrebbe trasformarsi in un affare. I possibili acquirenti sono due papà di piloti sono Michael Latifi e Dmitry Mazepin. Qualcuno aveva sussurrato l’idea che potesse essere della partita anche Chanoch Nissany, papà di Roy, nominato a gennaio tra i piloti di riserva Williams. Mister Latifi, padre di Nicholas, attende con ansia il debutto del suo ragazzo in F.1, al fianco di George Russell. Canadese di origini iraniane, è titolare della Sofina Food, gigante del settore alimentare, ed è sposato con Marilena Russo, cugina di Joey Saputo, magnate dell’industria casearia, nonché presidente del Bologna calcio. A riprova che la carriera del figlio è importante ma che i suoi interessi nella F.1 sono un po’ più vasti, Latifi padre possiede il 10% di McLaren, settore Automotive e non GP. Ma di recente, oltre ai fondi per mettere in macchina il figlio, alla Williams ha concesso un prestito di circa 22 milioni di euro, ricevendo come garanzia il museo con tutte le auto storiche di Grove. Tornando a Latifi senior, essendo già in un certo senso nel capitale dell’azienda, non è inverosimile pensare a un suo progetto di acquisizione. Dmitry Mazepin, bielorusso con passaporto russo, è azionista di maggioranza della Uralchem United Chemicals, tra i leader mondiali nella produzione di fertilizzanti e ammoniaca. Ultimo fatturato noto (del 2018): 1 miliardo e 757 milioni di dollari. Si dice che due anni fa Mazepin avesse messo sul piatto 250 milioni all’anno per quattro stagioni per rilevare la boccheggiante Force India. Ma l’amministratore giudiziario, con la discrezionalità garantitagli dalla legge britannica, preferì l’offerta (si dice inferiore) di Lawrence Stroll. A quel punto da Liberty Media qualcuno suggerì a mister Mazepin di virare sulla Williams, ma lui si defilò. Di certo però nella F.1 vede un orizzonte, non solo il parco giochi del figlio Nikita, 21enne in F.2, al momento privo della Superlicenza".

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Sezione: News / Data: Mar 09 giugno 2020 alle 14:00
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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