Laurent Mekies, ex direttore sportivo di Ferrari, è passato alla famiglia Red Bull lo scorso anno, inizialmente come team principal della Racing Bulls e ora alla guida della Red Bull ufficiale dopo l’addio di Christian Horner. In una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport a Fulvio Solms, Mekies ha raccontato la sua nuova sfida e la visione per il futuro del team campione del mondo.
"La leadership conta più dello stile con cui viene esercitata. Nel paddock ci sono grandi leader con approcci diversi, ma ciò che conta davvero è la sostanza, non la forma. Per Red Bull, oggi l’unico obiettivo è tornare a vincere titoli mondiali. I vertici e gli azionisti hanno chiesto di puntare solo a questo nei prossimi anni."
"Il rinnovo del mandato arriva proprio mentre stiamo per lanciare un motore prodotto internamente: una sfida enorme, che affrontiamo con energia e umiltà. È come scalare un Everest, ma con la mentalità Red Bull. Abbiamo tutte le risorse per andare più veloci possibile, pur sapendo che vincere già nel 2026 è improbabile."
"Negli ultimi anni solo Red Bull è riuscita a costruire da zero un team campione del mondo e una power-unit autonoma. Non c’è una scadenza fissa, ma siamo certi delle nostre capacità. Il successo arriverà con il lavoro di squadra, valorizzando ogni membro affinché esprima il meglio di sé. Red Bull alimenta le persone e le idee, consapevole della crescente complessità della Formula 1, e sta rivedendo metodi e strumenti insieme al nuovo team."
"Certo, vogliamo il miglior pilota, ma per noi è essenziale dargli una macchina che vada più forte. Se riusciremo a farlo, conserveremo Max, la nostra risorsa più preziosa, che vive solo per correre e battere gli altri. Il 2026 sarà un primo banco di prova per telaio e motore. Max è parte integrante del progetto, non un semplice giudice esterno. Le dinamiche interne del team sono diverse da quelle di altre squadre, e bisogna capirle per trasformarle in vantaggi competitivi."
"Riguardo l’idea di sostituire Vasseur, non me la sono mai posta. Ho imparato tantissimo a Ferrari, un’esperienza fantastica, ma quando Red Bull mi ha cercato per guidare la Racing Bulls ho colto l’opportunità unica di diventare team principal."
"Ora preferisco usare le ultime nove gare per capire perché il progetto non è andato come speravamo. Meglio perdere punti sperimentando e rischiando, piuttosto che inseguire un secondo o terzo posto senza crescere. Dobbiamo imparare il più possibile, mantenendo gli stessi processi di lavoro anche nel 2026, nonostante il nuovo regolamento tecnico."
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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