Nel gran rumore mediatico che accompagna sempre l’ultima gara dell’anno, domenica ad Abu Dhabi si è consumata un’altra fine, più discreta ma non meno rilevante: l’ultima uscita di scena di Peter Sauber. Mentre si assegnava il titolo piloti, un pezzo di storia della Formula 1 scivolava via senza proclami, lasciando la sensazione che il paddock stesse salutando non solo un uomo, ma un’intera filosofia di corsa.
Le radici e l’identità di un costruttore diverso
Quando Sauber arrivò in Formula 1 nel 1993, la categoria era già un terreno complesso, in cui i grandi costruttori iniziavano a consolidare il loro peso politico ed economico. Lui, un ingegnere svizzero partito costruendo prototipi in garage e poi approdato al successo a Le Mans, scelse comunque di entrare, senza l’ambizione di sfidare i giganti sul piano delle risorse, ma con un metodo rigoroso e una cultura tecnica inconfondibile.
Il team si costruì una reputazione di affidabilità, competenza e pragmatismo: prima con i motori Ford, poi con le collaborazioni più strette con Petronas e Ferrari, fino al passaggio con BMW che portò al miglior piazzamento iridato della storia della scuderia nel 2007 (secondo posto costruttori).
Nel mezzo, Sauber divenne una sorta di laboratorio per talenti: Felipe Massa, Giancarlo Fisichella, Kimi Räikkönen, Sebastian Vettel nei test junior, fino ad arrivare ai giorni recenti con Leclerc e altri giovani che hanno trovato nel team un ambiente dove crescere senza pressioni artificiali.
Non meno significativa fu la fiducia dei grandi brand. Red Bull, prima di creare una squadra tutta sua, entrò in F1 proprio tramite Sauber. Alfa Romeo scelse Hinwil per il proprio rientro sportivo. Perfino Ford e Ferrari, con ruoli diversi, trovarono nei progetti Sauber un terreno utile per sviluppare motori o giovani piloti. Per tre decenni, Peter Sauber riuscì a tenere in piedi una realtà indipendente in un mare dominato da colossi che investivano ordini di grandezza superiori.
L’inevitabile incontro con i limiti dell’indipendenza
Con il tempo, però, la Formula 1 è cambiata in modo irreversibile. La complessità tecnologica è cresciuta, i budget minimi per restare competitivi hanno superato livelli che un team indipendente non poteva più sostenere, e il modello dei "garagisti", da Frank Williams a Sauber stesso, ha perso progressivamente spazio.
Le difficoltà economiche post-2009, il periodo turbolento dopo l’addio di BMW, e infine l’arrivo di investitori in cerca di stabilità hanno segnato il percorso che ha portato alla transizione verso Audi. Una scelta inevitabile per restare nella categoria, ma che implica allo stesso tempo la fine della Sauber così come l’abbiamo conosciuta. L’ultima gara del 2025, con la livrea che ancora richiama un passato prossimo, chiude simbolicamente un ciclo trentennale in cui il team ha resistito oltre ogni aspettativa, spesso con mezzi ridotti ma con una coerenza che molti team più ricchi non sono mai riusciti a mantenere.
Il tramonto di un’eccezione
L’addio di Peter Sauber non è solo una nota a margine della stagione, né un saluto nostalgico da parte degli appassionati più anziani: è il segnale che la Formula 1 ha definitivamente oltrepassato una soglia. Con Sauber esce di scena uno degli ultimi esempi di costruttore che ha provato a stare in F1 senza snaturarsi, senza inseguire modelli irrealistici e senza dimenticare che questo sport è fatto anche di persone, intuizioni e coraggio imprenditoriale.
Il cerchio si chiude ad Abu Dhabi, pur essendo iniziato trent’anni fa in Sudafrica, quando la Sauber debuttò nel 1993: un team indipendente che provava a competere in un mondo già allora in rapida industrializzazione. Oggi, però, quello spazio per l’indipendenza non esiste più. Ed è proprio questo contrasto, tra ciò che la F1 era e ciò che sta diventando a rendere l’uscita di scena di Sauber un momento altamente simbolico. Un promemoria che, dietro vittorie e budget miliardari, qualcuno è riuscito a lasciare il segno semplicemente restando fedele al proprio modo di lavorare.
Altre notizie - News
Altre notizie
- 23:55 McLaren, Norris e la vera coppa del campione: l'alzerà a Tashkent
- 23:10 F1, Ferrari chiude i test di Abu Dhabi con oltre 1.400 km e dati preziosi
- 21:15 Peter, un addio che pesa: Abu Dhabi 2025 chiude l’era Sauber
- 20:40 McLaren, la notte folle di Lando Norris: spesi 115.000 euro ad Abu Dhabi
- 19:16 Ferrari, Leclerc soddisfatto nei test Pirelli di Abu Dhabi: il saluto ai fan
- 19:12 Ferrari, Hamilton fa il punto dopo i test post season di Abu Dhabi
- 19:10 Mercedes e l’ala mobile anteriore con tubi idraulici a vista: Ferrari è avanti
- 18:29 UFFICIALE - Red Bull, addio Marko. Verstappen ringrazia Helmut
- 17:15 Crawford shock: i giovani stracciano i big nei test di Abu Dhabi
- 16:30 Alpine prepara un progetto aerodinamico di altissimo livello per il 2026
- 15:58 Problema tecnico in casa Haas nei test ad Abu Dhabi
- 15:50 Wolff scuote la Mercedes: “Il budget cap non è un alibi”
- 15:25 Mekies su Marko: "Una scelta che cambia gli equilibri"
- 14:28 Hadjar ringrazia Racing Bulls: "In Red Bull ora per stupire"
- 13:40 UFFICIALE, F1: Pirelli presenta con Isola le gomme 2026
- 13:32 Aston Martin, Alonso saluta il 2025 e punta al titolo per l'anno nuovo
- 12:28 Stake F1, una gran rimonta per salutare Sauber: la dedica di Hulkenberg
- 11:33 Finale amaro per Antonelli ad Abu Dhabi: una Mercedes troppo ballerina
- 11:17 Borsa | Il titolo Ferrari frena dopo Abu Dhabi: Morgan Stanley va giù
- 10:34 Ferrari 2026, c'è la data della presentazione: a Fiorano il "restart"
- 10:25 F1 | Test Pirelli Abu Dhabi: i tempi dopo 4 ore. Browning 1° con Williams
- 10:18 Gasly sprona Alpine per il 2026 e si congratula per il 2025
- 10:16 Hadjar debutta con Red Bull nei test Pirelli F1 di Abu Dhabi
- 10:11 Haas, Hirakawa a muro nei test Pirelli F1 di Abu Dhabi
- 23:55 La Gazzetta mette pari Norris e Verstappen: due 9 in pagella
- 23:00 Verstappen domina le gare, ma perde: quando l’individualità non basta
- 22:31 Test Pirelli Abu Dhabi 2026, le lineup dei dieci team
- 22:01 UFFICIALE - McLaren, il campione Norris ha scelto il numero per il 2026
- 21:00 La mossa “geniale” della McLaren che ha inceppato il piano Red Bull
- 20:10 McLaren, l'abbraccio che vale un Mondiale: Piastri e la madre di Norris
- 19:25 Formula 1 2026 dietro l'angolo, Bottas si prepara al debutto Cadillac
- 19:06 DRS addio: una fine storica dopo 14 anni. Da Button a Antonelli...
- 19:01 Norris, il Re è tra di noi: il trionfo McLaren raccontato dal CorSport
- 18:01 Red Bull, la maturità di Verstappen che consola Antonelli sul Qatar
- 17:46 Red Bull, Marko si ritira: il Telegraph conferma la nostra esclusiva
- 17:02 Abu Dhabi 2025 uno spot per il futuro: l'idea di CorSport
- 15:58 Ferrari, cosa è andato storto nel 2025? Ne parla CorSera
- 15:06 McLaren, Norris nel segno di Valentino: il rapporto speciale con Rossi
- 14:02 Norris, il campione umano che ci assomiglia: il ritratto di Terruzzi
- 13:41 Ferrari, la corsa al 2026 riparte da Abu Dhabi: le ultime
- 13:03 McLaren, Norris interrompe l'era Verstappen: l'analisi del CorSera
- 12:19 Red Bull, Verstappen perde la pazienza: tensione in sala stampa
- 12:00 La Formula 1 riparte. Domani i test Pirelli 2026: tutto quello che c'è da sapere
- 11:56 Lambiase in lacrime: come avevamo anticipato "motivi personali" e non solo
- 11:15 Red Bull, Verstappen cede la corona: gli sono mancati due punti
- 10:45 Sinner a bordo di una Mercedes con Antonelli: a breve i test GT
- 10:37 McLaren, le lacrime del campione Norris: il racconto di Gazzetta
- 10:10 Red Bull, Marko all'addio: nel 2026 potrebbe essere out
- 01:00 Ferrari, il disastro di Hamilton: voci sul ritiro prima del 2026 si intensificano
