Charles Leclerc era arrivato all’Hungaroring con una speranza chiara: trasformare la straordinaria pole position in una vittoria che avrebbe riportato entusiasmo in Ferrari. Invece, la sua domenica si è trasformata in un copione già visto. Dopo una prima fase di gara convincente, il monegasco ha progressivamente perso il filo, fino al crollo dopo la seconda sosta, che lo ha fatto scivolare giù dal podio, chiudendo solo quarto.

La maledizione delle pole:

Quello di Budapest non è un episodio isolato. Per Leclerc, le pole positions sono ormai diventate una sorta di maledizione.

27 pole position in carriera, ma soltanto 5 vittorie (le altre 3 conquistate partendo dietro)

Una sola vittoria nelle ultime 16 pole, quella di Monaco 2024.

Il monegasco resta uno dei migliori interpreti del giro secco in qualifica, ma la domenica racconta un’altra storia. Strategie non sempre perfette, gestione gomme complicata e, talvolta, un pizzico di sfortuna hanno più volte cancellato le promesse del sabato.

GP Ungheria 2025 come emblema:

Il Gran Premio d’Ungheria 2025 è stato l’ennesima dimostrazione di questo squilibrio tra qualifica e gara. Ferrari ha scelto una strategia aggressiva con due soste, difendendosi dall’undercut di Piastri, ma il secondo stint di Leclerc è stato un calvario: le gomme non hanno mai trovato il giusto grip e il ritmo è crollato, consentendo a Norris, Piastri e Russell di superarlo senza difficoltà.

Un talento che cerca riscatto:

Leclerc non ha nascosto la frustrazione via radio, consapevole di aver visto svanire un’altra occasione. La sua capacità di conquistare pole resta un punto di forza indiscusso, ma finché Ferrari non riuscirà a tradurre quel vantaggio in passo gara costante, la statistica continuerà a pesare: tante partenze in pole, poche vittorie da celebrare.

Sezione: News / Data: Dom 03 agosto 2025 alle 16:50
Autore: Leonardo Adamo
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