Alla vigilia del Gran Premio del Brasile, Lando Norris si presenta con un mix di serenità e determinazione, consapevole che la stagione è ancora aperta ma senza pressioni eccessive. Le parole del giovane britannico riflettono un approccio solido, dove la fiducia nel proprio potenziale non è legata esclusivamente ai risultati recenti ma a una crescita costante e ben costruita.

La spinta della vittoria senza pressioni

Norris ha spiegato che la vittoria a Città del Messico ha dato sicuramente una carica, ma non ha cambiato radicalmente il suo stato mentale: “Alla fine dell’anno vedremo come andrà, per ora nulla cambia davvero. Mi sento come sempre, vincere aiuta senza dubbio, ma non ero mai senza fiducia. Ho fatto bene anche a Singapore e Austin, quindi la vittoria dà solo un piccolo guizzo in più”. Un uomo squadra che sa bilanciare emozione e razionalità, mantenendo il giusto equilibrio dentro e fuori dalla monoposto.

Pronto ad ogni scenario a Interlagos

Non si lascia sorprendere dagli imprevisti climatici tipici di Interlagos, un fattore che spesso rende il GP brasiliano imprevedibile. Norris osserva con realismo: “Le gare in Brasile sono sempre così, quindi mi aspetto di essere pronto a qualsiasi condizione: che piova, che sia asciutto, soleggiato o freddo. Non ho preferenze, sono contento di tutto. Ovviamente è più semplice quando la pista è asciutta, così posso tentare di ripetere il weekend eccezionale di Città del Messico. Quando piove, però, entra in gioco un po’ di fortuna”. Una dichiarazione che sottolinea la sua maturità crescente nel gestire variabili difficili in corsa.

Un approccio che fa di Norris uno degli outsider più concreti e preparati in questa fase del campionato, capace di sfruttare l’occasione e mantenere la calma anche sotto pressione.

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Sezione: News / Data: Ven 07 novembre 2025 alle 09:55
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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