Quello della Turchia è stato il weekend che consegna Lewis Hamilton alla leggenda, non solo del Motorsport, ma dello sport in generale. Una gara da autentico fenomeno, entrato in simbiosi con la macchina, che ha toccato un livello tale da essere inafferrabile, anche dalle avversità. Settimo titolo mondiale, come Michael Schumacher, con la netta sensazione che non sarà l’ultimo. Nulla ha potuto Lance Stroll che partiva in pole position o Valtteri Bottas incappato in un vortice nel quale ogni cosa che funzionava per il compagno inglese, a lui non andava. Il nostro ranking non rispecchierà quelle che sono le due classifiche mondiali, ma è una sorta di valore assoluto delle dieci scuderie.

1.Mercedes (-): Cosa dire? Abbiamo finito gli aggettivi per un pilota che ha fatto durare quarantanove giri delle gomme intermedie finite su una pista asciutta. Lewis Hamilton ha vinto, un’altra volta, una gara che non doveva vincere: gestione delle gomme perfetta, strategia azzeccata, sorpassi feroci, ma forse la cosa che salta più all’occhio è l’intelligenza usata ad inizio gara, quando sapeva che gli bastava anche un piazzamento per essere campione del mondo. Poi, vista l’opportunità, l’ha direzionata in un’istante sulla modalità Cannibalismo. Genio della macchina. Bottas non sarà mai in grado di avvicinarsi a lui sull’arco di una stagione intera.

2. Red Bull (-): Prendono meno punti rispetto a quattro scuderie. Un unicum in questa stagione in cui hanno dimostrato di essere nettamente la seconda forza del campionato. La cosa che fa storcere il naso è che sono stati i più veloci per tutto il weekend e sono finiti 6° e 7°. Max Verstappen perde la gara sabato in qualifica. Là si innervosisce e scarica tutta la tensione in gara, dove accantona la calma da squalo mostrata in questa stagione e torna ad essere lo scriteriato pazzo sull’acqua (cosa voleva fare lì in scia?). Albon perde l’occasione per mettere un dubbio ad Helmut Marko.

3. Racing Point (+2): Eravamo molto indecisi su quante posizioni fargli scalare perchè il muretto ha fatto di tutto per dilapidare le due prestazioni in qualifica. Lance Stroll mostra, ancora una volta, un feeling con il bagnato da fenomeno assoluto, prima di ingarbugliarsi e chiudere nono. Sergio Perez rischia perchè, ad un certo punto, aveva il margine per fare il pit stop e mangiarsi le Ferrari con gomme nuove. Deve ringraziare Leclerc per il podio. Per migliorare nella nuova versione Aston Martin bisogna trovare strateghi di livello.

4. Renault (-1): Monoposto nettamente sbilanciata sull’assetto da qualifica: Ricciardo e Ocon fanno meglio di Hamilton e Bottas, salvo poi soffrire come dannati in gara. Questa sofferenza gli fa perdere due posti in classifica costruttori, ma uno solo qui perchè i miglioramenti su condizioni normali di pista sono notevoli, ma la McLaren ha sfoderato una prestazione di assoluto livello sul bagnato. Vista la lineup del 2021, sta mancando Esteban Ocon: è l’unico pilota della Top 13 del mondiale a non esser andato sul podio.

5. McLaren (-1): La coppia di piloti più solida del Circus dietro i due Mercedes. C’è tanta differenza tra i vari No.1 e No.2, qua c’è solo un punto e una posizione in classifica (7° Sainz a 75 e 8° Norris a 74). Due piloti fortissimi che hanno mostrato tutta la loro forza sul bagnato: Norris costruisce una gara a punti, dopo esser nata storta in qualifica. Carlos Sainz, per poco, non insidiava il terzetto che si è lottato il podio. Una gara in sordina ma estremamente solida.

6. Ferrari (-): Siamo andati ad un bloccaggio dal vedere due Ferrari sul podio. La Turchia è stata la gara dell’avventatezza dei giovani talenti, ma Charles Leclerc ha sfoderato una delle migliori gare della sua avventura in Ferrari, imprimendo un ritmo incredibile. Sebastian Vettel ha ragione: si poteva puntare alla vittoria. Ma va bene così alla fine. L’ultimo grande risultato di un matrimonio che non ha avuto l’epilogo che tutti speravano, ma che è stato grandioso lo stesso. Un risultato che mostra la bontà dei primi aggiustamenti della ricostruzione Ferrari.

7. Alpha Tauri (-): Una weekend da dimenticare per Gasly e Kvyat: il primo non entra in Q3, il secondo addirittura nella Q2. In gara non si vedono, ma ottengono il flex di chiudere davanti ad una Mercedes. Un passaggio a vuoto che ci può stare al termine di una grande stagione che li ha visti vincenti. Nota negativa è non prendere punti per Gasly in piena lotta con i vari Sainz, Stroll, Norris per posizioni di onore in classifica.

8. Alfa Romeo (-): Come la Renault, macchina da qualifica che si è vaporizzata in gara. In realtà le velleità di Antonio Giovinazzi si infrangono sul muro nel pre gara. I meccanici riescono a metterlo in pista, ma poi si abbandona al ritiro. Stavolta Kimi Raikkonen non riesce a tirare giù l’ennesima prestazione formidabile. Grande qualifica, come per Giovinazzi, ma in gara non ha mai trovato ritmo.

9. Haas (-): Due piloti ritirati e l’unico highlights della loro giornata è quando hanno attaccato male una ruota a Magnussen. Loro ripropongo il team radio di Bottas in versione mondiale. Quando finisce?

10. Wiliams (-): Un weekend da Williams degli ultimi anni. Disperatamente ultimi da inizio alla fine e anche in questa situazione George Russell ribadisce la distanza con il suo compagno di squadra.

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Sezione: Editoriale / Data: Mer 18 novembre 2020 alle 10:00
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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