Formula 1 | Todt parla del suo approdo in Ferrari: "Era un'opera d'arte distrutta"

Jean Todt è il nome ricorrente che esce fuori in ogni analisi di un team principal Ferrari. Lo standard inarrivabile, colui che ha cambiato la Formula 1 e portato Michael Schumacher al suo apice, prima di fare quel passaggio a cui Toto Wolff ambiva, ovvero presidere la Federazione. Intervistato all'Equipe Todt ripercorre il suo percorso in Ferrari, parlando dello stato delle cose quando arrivò: "La Ferrari sembra un'opera d'arte in rovina quando sono arrivato io. Non esisteva il rispetto reciproco. Michael mise una clausola rescissoria nel contratto che lo avrebbe portato via dalla Ferrari nel caso in cui me ne andassi in io. Nel 1996 si parlava di un mio possibile allontanamento e ai giornalisti Michael rispose che se ne sarebbe andato se io me no fossi andato. Poi io ho lasciato la Ferrari nel 2009, ma non passa un giorno senza che le persone mi ricordino il mio legame con la Ferrari. La mia notorietà viene dal mio passato con la Scuderia".

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