Il ritorno del Re senza Tripla Corona. Abbandonato il sogno di affiancare Damon Hill nell’ambito palmares, Fernando Alonso torna per il suo terzo mandato in Renault, anzi nell’Alpine di tricolore francese con cui gareggerà nel 2021. La Formula 1 acquista nuovamente uno dei suoi figli amati, un campione del mondo dal carattere polarizzante, dall’ambizione smisurata e dall’immensa voglia di dimostrare di poter dare ancora qualcosa.

Negli ultimi tre anni lo spagnolo ha bazzicato tra WEC, IndyCar, 500 miglia, 24 ore, ma la sua ombra ha sempre fatto parte del paddock del Circus. Il suo nome è stato accostato a qualsiasi scuderia di alto livello. Il suo ritorno era scontato. Alonso compirà 40 anni a Luglio e, nel mentre, avrà in mano la Renault Alpine più forte dal biennio in cui vinse i due mondiali.

La scuderia ci arriva bene, anzi è gasata. Nel 2020 hanno mostrato velocità sia in qualifica, sia in gara, sia in circuiti lenti che in quelli pieni di rettilinei. Sono arrivati podi, grandi qualifiche, super sorpassi, una lotta appassionata per il terzo posto. La scuderia è nettamente migliorata nella seconda parte, quando Daniel Ricciardo ha inanellato undici piazzamenti a punti consecutivi, due podi, due quarti posti, mentre Ocon chiuso nella pazza Turchia secondo.

Anche Alonso arriva carico. Sono mesi che lavora in fabbrica ad Enstone con gli ingegneri. Conosce la monoposto, l’ha guidata ad Abu Dhabi nei test per giovani piloti, sollevando le ire degli altri che hanno cambiato casacca. Torna e già fa discutere. É il primo pilota, Ocon non conta, nonostante abbia talento e sia francese. Se si pensa ad Alonso, si pensa a Renault.

Il mondiale 2020 ci ha insegnato una cosa fondamentale: la Formula 1 è anche abitudine. Esteban Ocon ci ha messo parecchio per riabituarsi ad una monoposto di Formula 1 dopo un anno di stop, ma anche chi è stato fermo per Covid per una sola settimana ha faticato in quella seguente. Fernando Alonso è fermo dal 2018 e potrebbe pagare lo scotto. Ma i Re sono Re per un motivo.

Ci aspettiamo tutti fuoco e fiamme dallo spagnolo, combattimenti corpo a corpo, la sua enorme intelligenza motoristica da applicare nello sviluppo. Alonso è l’uomo perfetto per far fare il definitivo salto di qualità alla scuderia francese in attesa di un 2022 che rimescolerà le carte come fosse un croupier a Las Vegas.

Ocon a fine 2019 promise almeno un podio e un 6/7/8 posto in classifica mondiale. Il podio per lui è arrivato e Ricciardo è addirittura finito quinto, confermando la bontà della macchina. A cosa può ambire un pilota di talento superiore, ma anche con un discreto chilometraggio come Alonso? Podio? Gare? Mondiali? In un 2021 che sarà avaro di sviluppi e che potrebbe regalarci anche un nuovo vincitore se la Mercedes non vorrà sforzarsi più di tanto, fate attenzione a Fernando Alonso.

Non avrà la Tripla Corona, ma resta pur sempre un Re.

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Sezione: Editoriale / Data: Lun 11 gennaio 2021 alle 09:02
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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