Kevin Magnussen e la Haas. Una pole position incredibile, storica, inaspettata. Una gemma incastonata nella storia della Formula 1. Non di quella dei vincenti, dei grandi, sia chiaro. Ma di quelle storie di sport che tanto piacciono, che rimangono dei "cult" nella memoria, anche quando poi sono epopee mancate nel finale. A Kevin Magnussen chiediamo di farci sognare, di farci credere, magari assistito dal meteo, a un'impresa che ci riporti alla memoria vecchi gran premi. Andando ancora più a ritroso degli anni '2000, in cui spicca ad esempio la vittoria di Vettel su Toro Rosso, l'impresa Magnussen ci riporta alla memoria l'Arrows Yamaha di Damon Hill. La A18 del Gran Premio d'Ungheria 1997.

Magnussen come Hill

A quel tempo la Arrows ritrovò in Ungheria competitività già dalla qualifica, sfruttando il fattore gomme, ed Hill partì dalla terza piazza, sopravanzando subito Villeneuve alla partenza e mettendosi dietro Michael Schumacher. La somiglianza cromatica fra Arrows e Haas è subito evidente. Spicca il bianco, spezzato dal blu sulla vettura di Damon Hill, spezzato dal rosso su quella di Kevin Magnussen. Non solo, in quel Gran Premio d'Ungheria c'era un altro Magnussen in pista: Jan Magnussen. Casualità? No, è proprio il papà di Kevin Magnussen. Il classe 1973, sulla bianca Stewart-Ford, non ebbe però fortuna, tamponando Morbidelli.

Gomme fatali alla Ferrari, toh

Le gomme saranno fatali in gara alla Ferrari (e anche qui la somiglianza è analoga ndr). Rientra Irvine, Michael Schumacher viene passato da Hill che scappa, sfruttando il tappo del tedesco e costruendosi un vantaggio di 35 secondi. Un sogno che s'infrangerà proprio negli ultimi chilometri per un problema elettrico, con la Arrows che riuscirà comunque ad arrivare al traguardo seconda, lontano dalle telecamere, a 9 secondi dal vincitore, Jacques Villeneuve. Tanti aspetti analoghi, per gridare per almeno una Sprint Race: 'Kevin, facci sognare'.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 12 novembre 2022 alle 12:59
Autore: F1N Redazione
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