Il passaggio dalla Formula 2 alla Formula 1 rappresenta una sfida imponente per qualsiasi pilota, come ben sa Oliver Bearman, recentemente promosso al circus della F1 per la gara dell'Arabia Saudita. A spiegare la complessità di questa transizione è Jolyon Palmer, ex campione GP2 e pilota di F1, in un'analisi fornita a F1.com.

Palmer sottolinea le differenze sostanziali tra le due categorie, partendo dalla prestazione pura delle monoposto: "La qualifica di Bearman in F1 è stata 14 secondi più veloce rispetto alla sua pole position in F2, il giorno precedente". Questa discrepanza evidenzia non solo l'incremento di potenza ma anche le differenti caratteristiche tecniche tra le vetture delle due serie.

Il passaggio alla Ferrari ha significato per Bearman l'accesso a una potenza di circa 1.000 CV, contro i 620 CV della sua precedente auto in F2. Palmer enfatizza come questo salto richieda un adattamento non solo in termini di guida ma anche fisico: "Il carico aerodinamico e le forze g più elevate esercitano una pressione notevole su muscoli del core, schiena e collo, richiedendo una preparazione fisica di altissimo livello".

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Sezione: News / Data: Ven 15 marzo 2024 alle 22:47
Autore: F1N Redazione
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