Un passato complicato da dimenticare

Vent’anni fa, il Gran Premio di Indianapolis del 2005 rappresentò uno dei momenti più bui per la Formula 1 negli Stati Uniti: solo sei vetture in pista e una figuraccia mondiale. All’epoca, sotto la guida di Bernie Ecclestone, la Formula 1 era un intreccio di potere, interessi economici e contratti a breve termine. L’espansione nel mercato americano era un sogno accennato ma mai concretizzato. Oggi, la situazione è radicalmente diversa. Liberty Media ha trasformato la visione globale del campionato, e Stefano Domenicali sta completando l’opera con una strategia coerente, moderna e attenta al pubblico statunitense.

Tre gare e un’alleanza d’oro con Apple

Durante il weekend di Austin, Domenicali ha potuto annunciare una notizia dal peso storico: il Circuit of The Americas rimarrà parte del calendario fino al 2034. Questo rinnovo assicura la presenza stabile delle tre gare statunitensi, Austin, Miami e Las Vegas, consolidando la Formula 1 come evento di massa negli USA. Ma il vero colpo è arrivato con la partnership siglata con Apple, un accordo da circa 140 milioni di dollari che va oltre il semplice ritorno economico. Il brand di Cupertino incarna innovazione, stile e prestigio internazionale, valori che si sposano perfettamente con l’immagine che Domenicali vuole costruire per la Formula 1. A completare il quadro, il film prodotto da Apple con Brad Pitt e la serie “Drive to Survive” continuano ad alimentare la curiosità e la passione del pubblico americano.

Il mercato americano e una Formula 1 più viva che mai

La gara di Austin non passerà alla storia per l’adrenalina in pista, ma ha avuto un impatto decisivo sulla stagione. Lando Norris e Charles Leclerc hanno regalato spettacolo, mentre Max Verstappen è tornato protagonista, riaprendo la lotta per il titolo contro Oscar Piastri. Il formato Sprint, tanto discusso, ha aggiunto pepe al weekend e rilanciato l’interesse mediatico proprio nel momento giusto. Domenicali può dirsi soddisfatto: la Formula 1 non è più un fenomeno europeo, ma un prodotto globale, capace di attrarre milioni di nuovi fan oltre oceano. Dopo il Gran Premio del Texas, il CEO italiano avrà sicuramente dormito con un sorriso: la Formula 1 è finalmente di casa negli Stati Uniti.

 
Sezione: News / Data: Lun 20 ottobre 2025 alle 22:01
Autore: Francesco Franza
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Francesco Franza
Ho 37 anni, sono nato e cresciuto a Roma e mi sono laureato in Comunicazione e Multimedialità presso l’Universitas Mercatorum con 107/110. Lavoro come IT Support Professional, ma collaboro con F1-News.eu per costruire la mia carriera nella comunicazione, la mia più grande passione. Amo i motori da sempre e i trionfi di Schumacher in Ferrari
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