Il weekend dell’Hungaroring ha lasciato segni evidenti sul volto e nei gesti di Charles Leclerc. Una gara sofferta, chiusa con un pesante distacco di 42 secondi dal vincitore e macchiata da una penalità, ha riacceso i riflettori sulle difficoltà croniche della Ferrari. A fare chiarezza sulle ragioni tecniche dietro la frustrazione del monegasco è stato Martin Brundle, nella sua analisi post-gara per Sky UK.

L’ex pilota ha spiegato come uno dei limiti strutturali della SF-25 sia legato all’altezza da terra. “Questa monoposto rende meglio quando corre molto bassa, quasi rasente l’asfalto, soprattutto nei tratti lenti. Ma questo porta spesso a far strisciare violentemente il fondo, un fenomeno che, se eccessivo, può portare a conseguenze gravi come l’usura dell’asse inferiore e la perdita di legalità tecnica, come già accaduto in Cina.”

Scelte tattiche che hanno compromesso la gara

Secondo Brundle, nel tentativo di evitare problemi strutturali e gestire meglio il carico aerodinamico, la Ferrari ha adottato soluzioni compromissorie durante i pit stop: “Hanno aumentato la pressione degli pneumatici per alzare leggermente la vettura, ma questo ha sacrificato aderenza. Inoltre, hanno ridotto l’angolo dell’ala anteriore, il che ha peggiorato ulteriormente il bilanciamento.”

Il risultato è stato un calo di prestazione evidente, culminato con un Leclerc furioso e in lotta per il podio fino al quasi contatto con George Russell, che gli è costato una penalità di cinque secondi. Una conclusione amara per una gara iniziata con ben altre ambizioni.

Il dato che più pesa è un altro, come ricorda lo stesso Brundle: “Leclerc ha centrato solo una vittoria nelle ultime 16 pole position. Un dato che dice tutto sullo stato di forma della Ferrari e sullo spreco di potenziale del suo pilota di punta.”

 
Sezione: News / Data: Gio 07 agosto 2025 alle 09:00
Autore: F1N Redazione
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