Scontro in tribunale, il caso McLaren–Palou
In un’aula della Circuit Commercial Court a Londra ha preso forma la battaglia legale che sta scuotendo il mondo della monoposto: McLaren ha citato Alex Palou e alcuni suoi sponsor per oltre 20 milioni, sostenendo di aver perso ingenti somme dopo il rifiuto del pilota di rispettare un presunto impegno contrattuale. Al centro della disputa vi sono le promesse, reali o immaginate, tra il team inglese e il pilota, e il passaggio di Palou verso un team definito “secondario”. Le parti si accusano reciprocamente: Palou e la sua squadra affermano che McLaren non avrebbe mai inteso portarlo in Formula 1 seriamente e attribuiscono a Zak Brown l’intento di utilizzarlo come leva negoziale; McLaren, invece, nega che fosse stato pattuito alcun inserimento in F1 per il 2024.

Ombre su Brown e finanze oscure
Protagonista sul banco dei testi è proprio Zak Brown, il volto più noto della scuderia, accusato di aver orchestrato trattative poco trasparenti e di aver gestito le comunicazioni in modalità “effimera”. Gli avvocati di Palou hanno citato l’utilizzo di messaggi WhatsApp a scomparsa per coprire tracce compromettenti. È emerso anche un altro aspetto: che la McLaren abbia percepito 3,5 milioni di dollari dalla Toyota per far correre un pilota in prove libere, un importo che mette in risalto quanto il denaro conti nella F1 contemporanea. Ma se l’aspetto economico resta centrale, è la rivelazione delle strategie interne e delle tattiche di negoziazione che offusca definitivamente la linea tra sport e affari.

Una lezione per Massa e il circus
Mentre questo caso giunge verso una conclusione che assegnerà un vincitore e un perdente, la vicenda lascia un monito per chiunque in F1, da Massa alla dirigenza: portare ogni disputa dentro l’arena giudiziaria rischia di trasformare uno scontro privato in uno spettacolo pubblico. Massa stesso, infatti, è atteso in tribunale entro fine mese contro la FIA, Formula One Management e Bernie Ecclestone, chiedendo 82 milioni per presunti danni legati al “Crashgate” del 2008. Se la sentenza McLaren-Palou è già guardata come un avvertimento, per il brasiliano potrebbe essere troppo tardi per riflettere.

 
Sezione: News / Data: Mer 15 ottobre 2025 alle 18:57
Autore: Francesco Franza
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Francesco Franza
Ho 37 anni, sono nato e cresciuto a Roma e mi sono laureato in Comunicazione e Multimedialità presso l’Universitas Mercatorum con 107/110. Lavoro come IT Support Professional, ma collaboro con F1-News.eu per costruire la mia carriera nella comunicazione, la mia più grande passione. Amo i motori da sempre e i trionfi di Schumacher in Ferrari
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