La Red Bull non guarda solo al 2025, ma già al futuro regolamento tecnico del 2026, quando entreranno in vigore le nuove specifiche per le power unit. Il direttore tecnico Pierre Waché ha espresso per la prima volta parole di entusiasmo riguardo al progetto che il team di Milton Keynes sta sviluppando in collaborazione con Ford. Un’alleanza strategica, quella tra Red Bull Powertrains e la casa americana, che rappresenta una delle scommesse più ambiziose dell’era post-Honda.

In un’intervista concessa a RacingNews365, Waché ha condiviso le sue impressioni sullo stato di avanzamento del nuovo propulsore: “Siamo ancora lontani dal poter dare certezze, ma il lavoro svolto finora sul motore sembra estremamente incoraggiante. Le sensazioni che abbiamo raccolto finora sono molto positive e ci fanno pensare che il progetto abbia un potenziale davvero notevole”. Un commento raro per un tecnico solitamente misurato, che lascia intuire la fiducia crescente all’interno del reparto motori di Milton Keynes.

Il direttore tecnico francese ha poi evidenziato come le sfide per il 2026 non si limitino alla parte motoristica: “Sul fronte telaistico la situazione è più complessa, perché il regolamento aerodinamico sarà completamente nuovo. Ci sono ancora troppe variabili per fare previsioni. Di solito si impara molto quando si vedono le prime monoposto dei rivali: è in quel momento che capisci la direzione che hanno preso e puoi confrontarla con la tua”. Parole che rivelano la cautela tipica di chi sa che la F1 moderna è un equilibrio tra intuizione e capacità di adattamento.

Nonostante lo sguardo rivolto al futuro, Waché ha spiegato che il lavoro attuale sulla RB21 non si ferma, anzi: “È fondamentale continuare a spingere anche nel 2025, perché tutto ciò che comprendiamo quest’anno sarà prezioso per la prossima generazione di vetture. Anche se il regolamento cambierà, le informazioni raccolte sul comportamento del pilota e sulle necessità in pista resteranno utilissime”. Una visione di continuità che riflette la filosofia Red Bull: evolvere costantemente, senza sacrificare l’immediato sull’altare del lungo termine.

Il tecnico ha poi chiarito che l’attuale programma di sviluppo non è stato influenzato dalle priorità del nuovo progetto: “Molte delle soluzioni che porteremo in pista nelle prossime gare erano già pianificate da tempo. Non si tratta di decisioni prese all’ultimo momento, ma di un percorso definito con largo anticipo per non compromettere il rendimento della vettura attuale”. In sostanza, Red Bull continua a operare su due binari paralleli: consolidare la competitività nel breve periodo e prepararsi con largo anticipo alla rivoluzione del 2026.

Il tono di Waché lascia trapelare un cauto ottimismo, ma anche la consapevolezza della sfida titanica che attende il team. Con l’uscita di scena della Honda e l’arrivo del nuovo regolamento, la Red Bull dovrà dimostrare di saper costruire da sé la propria superiorità tecnica. Se le premesse sul motore firmato Red Bull-Ford saranno confermate, il 2026 potrebbe segnare l’inizio di un nuovo ciclo vincente per la squadra di Milton Keynes.

Parole chiave: Red Bull, Pierre Waché, Ford, Power Unit 2026, Milton Keynes, Formula 1.

Sezione: News / Data: Mar 14 ottobre 2025 alle 08:27
Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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Mirko Borghesi
Editore e Direttore di F1 News, Mirko Borghesi è giornalista dal 2008. Regolarmente iscritto all'Odg, ha lavorato nel mondo del calcio, della politica e dello sport. Attualmente è capo ufficio stampa della Proracing Motorsport Academy di Fisichella, Cioci e Liuzzi; direttore artistico di AsiPlay, la tv dell'ASI, e collabora con diverse testate
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