Il processo McLaren-Palou entra nel vivo a Londra, dove Alex Palou è salito sul banco dei testimoni per raccontare la sua versione dei fatti. Al centro della disputa legale, un risarcimento monstre da 21 milioni di dollari richiesto dalla McLaren dopo la rottura del contratto con il pilota spagnolo, che aveva inizialmente firmato per unirsi al team britannico prima di tornare sui suoi passi e restare con la Chip Ganassi Racing.

Palou: “Credevo davvero a Zak Brown”

Nel corso della sua deposizione, Palou ha spiegato di essere stato convinto dal sogno di approdare in Formula 1 e dalle parole del CEO McLaren Zak Brown, che gli avrebbe promesso un percorso chiaro verso il debutto nella massima serie. “L’unica vera attrattiva era la possibilità di andare in Formula 1. Era la mia ambizione, perché è la categoria più importante al mondo”, ha spiegato lo spagnolo. “Durante i test con McLaren, Zak mi disse che era fattibile e che mi avrebbe preparato per arrivare in F1. Nelle sue parole percepivo sincerità".

Ma, secondo il racconto di Palou, qualcosa sarebbe cambiato bruscamente con l’arrivo di Oscar Piastri nel team di Woking. “Ero molto turbato, pieno di preoccupazioni e anche arrabbiato quando ho scoperto che la McLaren aveva deciso di ingaggiare un altro giovane, Piastri. Mi era stato detto che questo non avrebbe compromesso le mie possibilità, ma dentro di me sapevo che non era più così. Volevano subito uno veloce”

“Da quel momento ho capito che dovevo restare con Ganassi”

Palou ha raccontato di aver capito che il suo futuro con McLaren si stava sgretolando già a settembre 2023, quando i suoi manager parlarono con Brown per chiarire la situazione. “Zak spiegò che avevano bisogno di qualcuno veloce per il 2023, ma che questo non avrebbe influenzato le mie chance per la stagione successiva. Mi disse anche che le prestazioni di Piastri sarebbero state paragonate alle mie per il 2024, ma io avevo capito che lo scenario era ormai cambiato.”

Da lì la decisione di restare con Chip Ganassi, dove Palou si è poi laureato campione IndyCar e ha consolidato la sua carriera lontano dalla Formula 1. “Da quel momento in poi, ho cominciato a pensare che fosse meglio restare dove ero. Mi sentivo più apprezzato e più stabile. È stata una scelta difficile, ma necessaria.”

Un processo dal peso milionario

Il caso McLaren-Palou resta uno dei più delicati degli ultimi anni nel motorsport. Il verdetto è atteso entro la fine dell’anno, ma la testimonianza di Palou ha già scosso l’ambiente, gettando nuove ombre sui metodi di gestione del team di Zak Brown e sul fragile equilibrio tra Formula 1 e IndyCar.

Sezione: News / Data: Ven 10 ottobre 2025 alle 10:19
Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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Mirko Borghesi
Editore e Direttore di F1 News, Mirko Borghesi è giornalista dal 2008. Regolarmente iscritto all'Odg, ha lavorato nel mondo del calcio, della politica e dello sport. Attualmente è capo ufficio stampa della Proracing Motorsport Academy di Fisichella, Cioci e Liuzzi; direttore artistico di AsiPlay, la tv dell'ASI, e collabora con diverse testate
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