Per chi ha qualche anno d'età il titolo in questione menziona i primi cartoni dell'uomo d'acciaio, Superman. Identificare la Ferrari F1-75 presentata oggi per un solo dettaglio risulta difficile. Vero, era stata "spoilerata" nella giornata di ieri, ma quest'oggi, scintillante e ripresa anche nei dettagli, è apparsa in tutta la sua magnificenza. Un proiettile "metaforico" nell'immaginazione del tifoso, ma anche dell'addetto ai lavori. Il concetto aerodinamico sui cui si basa la nuova Ferrari è del tutto estremo. Dalle pance a doppio fondo al muso modulare, la Ferrari va all-in e stupisce in tutto e per tutto. 

Il doppio fondo della Ferrari farà sicuramente pensare in quanto non propriamente in linea con quello delle altre scuderie. Meno scavato di Aston Martin e Alfa Romeo, ha un undercut che è il punto finale di un lavoro durissimo nella galleria del vento di Maranello. L'area alle spalle del pilota finisce così per stringersi in una zona che aderisce paurosamente alla PU 066/7. Enrico Cardile e David Sanchez d'altronde hanno avuto tempo, tanto tempo, per progettare la Ferrari a effetto suolo e i risultati sembrano dare ragione: 7% di efficienza posteriore in più. Sarebbe un bel balzo in avanti se confermato. 

Nella zona del radiatore si può notare l'imboccatura alta e stretta e un tratto aerodinamico volto a far scendere l'aria verso il fondo e di lì nel canale sotto la fiancato, alimentando la zona "Coca-Cola". Il flap aggiuntivo copiato dall'Aston Martin è stato confermato sopra lo splitter. I radiatori in generale risultato meno inclinati rispetto alla SF21 in modo da lasciare sulla PU l'unico raffreddamento dell'ERS. Da qui il cofano molto stretto di cui abbiamo parlato prima. 

E le ali? L'ala postieriore ha due cucchiai sul profilo principale, e il flap mobile comandato dal DRS a una forma a pistola. C'è anche una forma di soffiaggio "aggiuntivo" visto il mancato congiungimento del flap alla paratia. Questo la rende sicuramente più interessante del profilo anteriore. 
Chiudiamo con la vera star, il muso che ha fatto impazzire i fan. Lungo, di forma tondeggiante, con una sezione stretta. Una sorta di becco che "interrompe" una storia di musi larghi. Il volto di un "rapace" pronto ad abbrancare nuove vittorie il cui profilo indirizza l'aria verso splitter e canali Venturi. Un muso modulare che potrà essere sviluppato più facilmente. Ora tutto questo, con dettagli ancora più specifici per i quali vi rimandiamo agli articoli dei prossimi giorni, va tradotto in pista. Ci riuscirà la Ferrari? Ne parleremo domani in un editoriale secondario dedicato alle speranze.

M.B.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 17 febbraio 2022 alle 18:14
Autore: F1N Redazione
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