Il livello si abbassa in favore dei soldi? Lance Stroll è entrato come pagante, ma ha dimostrato di essere un pilota di Formula 1. Nicholas Latifi e Nikita Mazepin ancora no, anzi sembrano dimostrare di gara e in gara che la Formula 1 non sembra il posto che gli appartiene. Scuderie in difficoltà come Williams e Haas hanno fatto questa scelta e anche l'Alfa Romeo sembra essere decisa ad unirsi a loro. Dopo l'ignobile trattamento rimediato ad Antonio Giovinazzi, la scelta per il compagno di Valtteri Bottas nella stagione 2022 sembra essere ricaduta su Guanyu Zhou, pilota classe 99 (come Norris e Russell che l'anno prossimo saranno al 4° anno di F1), cinese con una valigia piena di soldi. Non è campanilismo nei confronti di Antonio Giovinazzi, anche lui entrato attraverso la corsia preferenziale di Ferrari, ma che ha dimostrato di saperci di stare in Formula 1. Non sono stati i talentuosissimi Oscar Piastri (che rischia di vincere in due anni Formula 3 e Formula 2) o il pilota di casa Sauber Theo Pourchaire, ma il pilota con la valigia che da anni combatte in Formula 2 con le migliori macchine senza vincere, come fatto da Mazepin prima. La Formula 1 mette il budget cap per uniformare di costi di tutte le scuderie, per cercare di omogeneizzare i valori in pista, per cercare di far emergere il talento dei piloti e non il potere dei soldi che si trasformano in tecnologia, ma alcune squadre preferiscono sempre le valigie al talento. Sottolineiamo che non è una critica contro Zhou, ma contro ciò che rappresenta. Il cinese è da anni ai vertici della Formula 2, senza però mai avere la continuità e la forza tale da vincere o dominare un campionato e soprattutto potrebbe dimostrarsi un pilota di assoluto talento. Ma è il concetto che noi critichiamo: più talento e meno logiche di mercato, più emozioni e meno calcoli. Questa è la Formula 1 che vogliamo per il futuro. 

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Sezione: Editoriale / Data: Mer 10 novembre 2021 alle 16:00
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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