Quante gare spartiacque può produrre un singolo mondiale? Molte per essere uno di quei mondiali da ricordare. La gran parte per diventare epico. Al momento il mondiale 2021 sembra uno di quelli del primo caso: Imola, Baku, Silverstone, Ungheria, Belgio, Monza e ora Sochi. Sette sui quindici appuntamenti fin qui disputati sono stati degni di un ricordo a lunga durata e contengono un momento che, a posteriori, può aver fatto girare il mondiale. Nel caso della Russia, gli ultimi quattro giri hanno permesso a Verstappen di fare un colpo gobbo e minimizzare i danni del cambio della power unit nel giorno della centesima vittoria di Lewis Hamilton. Torniamo con il nostro power ranking che non rispecchierà quelle che sono le due classifiche mondiali, ma è una sorta di valore assoluto delle dieci scuderie e degli attuali rapporti di forza.
1. Red Bull (-): L’ennesimo weekend che ha alzato i toni della lotta. Il cambio di power unit tattico di Bottas, Verstappen che si impantana dopo la rimonta, la pioggia che mescola le carte in gioco. Se per il discorso costruttori la Red Bull sembra annaspare per un Sergio Perez in difficoltà anche quando va bene, chiudere a -2 dopo il dittico Monza-Russia in cui si pensava che la Mercedes potesse fare sfracelli è un affarone. Il secondo posto di Verstappen sembra essere uno di quei segnali premonitori mandati dal destini e lo smarcamento della quarta power unit mette l’olandese in una posizione di forza rispetto ad Hamilton.
2. Mercedes (-): Cento volte Lewis! In qualsiasi condizioni, contro giovani ribelli o vecchie canaglie, Hamilton ha vinto e, ora, abbiamo anche una rivalità sanguinosa in bacheca. Da giovane aveva conteso e soffiato un mondiale alla Ferrari, ora da vecchio saggio sta rivedendo in Verstappen quello che era lui in McLaren. Ora si anche preso la testa del mondiale, ma la strada è ancora lunga, soprattutto per la questione power unit. Se per il mondiale piloti la questione è tutta aperta, per il costruttori sembra aver preso un solco già visto negli ultimi sette anni: nonostante averlo sabotato e demoralizzato, Bottas chiude quinto.
3. McLaren (-): Per poco non ci scappa il bis, stavolta con Lando Norris. La scelta evidentemente sbagliata sulla pioggia non macchia però il weekend perfetto dell’inglese che ha mostrato velocità in ogni condizione: qualifica bagnata, umida, semi asciutta dove ha preso la pole. In gara è stato micidiale: la partenza non perfetta in cui dà la scia a Sainz, poi dimostra un passo notevole e soprattutto una gestione migliore delle gomme rispetto alla Ferrari. La cosa che sorprende è che Norris è stato l’unico a stare al passo del Martello di Lewis: in un momento della gara girava due secondi più veloci di tutti. La pioggia rovina il suo grande weekend e Ricciardo ringrazia chiudendo quarto ancora.
4. Ferrari (-): I risultati della Russia della Ferrari sono quelli che volevano a Maranello, ma hanno preso una piega del tutto inaspettata. La nuova power unit ha funzionato tanto che Leclerc è stato uno dei migliori in pista così tanto che l’odore del podio ha accecato il suo giudizio con la pioggia. Sainz è stato un rapace in partenza e poi, prima dell’arrivo del graining, aveva un passo da primo della pista. Poi con un livellamento del genere in pista era impossibile superare Bottas e Gasly anche con gomme nuove. La pioggia ridà quello che lo spagnolo, con motore vecchio, aveva meritato in qualifica e nella prima parte della gara.
5. Alpha Tauri (-): Momento di appannamento per l’Alpha Tauri: dopo il disastro di Monza, la situazione non migliora in Russia nonostante Sochi sia una pista di motore. Nè Gasly, né Tsunoda entrano in Q3 e anche in gara sono sembrati parecchio in difficoltà. Neanche il talento francese, che si è visto a tratti quando ha battagliato con i migliori, è riuscito ad emerge e il muretto non è neanche riuscito a sfruttare il caos a suo favore per prendersi dei punti immeritati. Urge una risposta in Turchia, dove lo scorso anno la squadra faticò e non poco in un weekend bagnato.
6. Alpine (-): Fernando Alonso in tutto il suo splendore. L’Alpine sta migliorando e lo spagnolo sta alzando il livello e si sta presentando con regolarità nei piani alti della classifica a dare fastidio. In Russia ha addirittura sorpassato Verstappen e ad un certo tratto si pensava anche a lui per il podio. Troppo sveglio per non essere lucido nel finale, ma il caos non lo premia e si ferma solo sesto. Ocon è disperso nei bassi fondi dopo l’ottima qualifica fatta.
7. Aston Martin (-): Si fermano ai piedi della zona punti le due Aston Martin alle prese con due gare scialbe. Più al centro dell'attenzione Sebastian Vettel che Lance Stroll, specialmente nella fase iniziale in cui ha ingaggiato un'intensa lotta con il suo ex compagno di squadra Charles Leclerc. Ma sembra che ormai in casa Stroll si guarda prepotentemente al 2022 e alla prossima stagione. Una squadra che non ha mai risposto presente dopo il pesante errore dell'Ungheria, dove si sono giocati un podio. Serve una risposta.
8. Williams (-): Le parole stanno iniziando a scarseggiare e possono lasciare il proscenio ad una sola da associare al talento di George Russell: incredibile! Stavolta non c'è il bagnato ma una pista semi-umida su cui volare con le slick. Lui lo fa e si prende una seconda fila in qualifica, battendo anche il suo futuro compagno di squadra Lewis Hamilton, come fosse un antipasto di quello che potrebbe succedere l'anno prossimo. In gara scende e anche di tanto, ma era scontato. Alla fine però rimane lucido per prendersi almeno un punticino che conferma la solidità della Williams. Più in difficoltà Latifi costretto al ritiro nei giri conclusivi, ma buono il suo approdo in Q2 il sabato.
9. Alfa Romeo (-): Bentornato Kimi! Sorride l'Alfa Romeo che ritrova il suo leader, ancora per sette gare, e anche i punti grazie ad una fantastica performance del finlandese sin dalle prime battute di gara in cui ha il miglior spunto insieme a Charles Leclerc. Non si infila mai in zona punti, lo fa solo nel momento opportuno ovvero mentre là fuori si sta scatenando il caos. Settima piazza e quattro punti per l'Alfa che prova ad insidiare la Williams (7 a 23 in classifica costruttori). Desaparecido Giovinazzi.
10. Haas (-): Vettel chiede una macchina migliore per Mick Schumacher, mentre Nikita Mazepin annuncia che il padre Dmitry vorrebbe comprare la scuderia. Giorni di amministrazione in casa Haas che vede ritirarsi il russo e soccombere il tedesco sotto la pioggia.
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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